L'Udinese deve cambiare faccia. Questo sembra essere il diktat di Iachini e i giocatori sembrano essere con lui, almeno questo ci dice la partita con l'Empoli. Al di là poi di una gara non eccezionale, in cui i toscani falliscono almeno quattro occasioni da gol colossali (salvate dal solito spettacolare Karnezis), sembra però esserci una grinta nuova. Il gioco latita ancora e molto, è vero, le zebrette infatti a parte i due gol si fanno vedere solo con un tiro a giro di De Paul parato in tuffo da Pelagotti. Piace però la tenacia di alcuni elementi, soprattutto quando si tratta di difendere. Il centrocampo infatti non è assolutamente in grado di costruire manovra e azioni pericolose, ma quando si tratta di aggredire l'uomo e recuperare palla il trio Hallfredsson-Fofana-Badu si rivela instancabile e insegue gli avversari per tutti e novanta i minuti. Per quanto riguarda la novità dei terzini, Samir nel nuovo ruolo mostra di essere un difensore di sicuro avvenire, confermando quanto di buono fatto contro la Roma. Certo, non spinge ancora come un giocatore di fascia, ma alla prima partita in un ruolo completamente diverso non ci si può aspettare che sappia già tutti i movimenti da fare. Widmer invece appare un po' spaesato, in difficoltà quando si tratta di attaccare, poichè non sa quanto può lasciare scoperta la propria posizione. Anche perchè, quando avanza, necessariamente Badu deve scalare per coprire temporanemente il buco lasciato. Meccanismi da oliare, non c'è dubbio.
In avanti invece c'è tanto fumo e poco arrosto. De Paul molto bene, conferma di essere l'unico in grado di saper giocare il pallone creando pericoli. Lucas Evangelista è in crescita, come detto da Iachini. Si vede che il suo ruolo preferito è quello tra le linee e non la mezzala in un centrocampo a cinque. Nella chance offertagli dal mister corre, ci mette voglia di fare e più di qualche tentativo di saltare l'uomo, ma serve ancora qualcosina di più per poter essere realmente efficace. Duvàn Zapata invece ancora non c'è. In questa partita non riesce mai ad entrare. Per questa volta ha l'attenuante del colpo ricevuto nel primo tempo, ma deve ritrovarsi il più in fretta possibile, anche perchè dietro di lui Perica scalpita eccome. Il croato è fantastico, inizia a correre dietro ogni pallone senza sosta sin dal primo minuto dal suo ingresso in campo. Il gol nel contropiede finale è la giusta ricompensa per i suoi sforzi.
Tanti segnali positivi dunque, ma il mercato deve mettere ancora qualche pezza. Non sempre infatti basterà il pressing a tutto campo per vincere, ma servirà anche saper costruire gioco e trovare un identità. Ecco quindi che l'arrivo di Kums si rivela essere di fondamentale importanza. Per confermare che l'Udinese, dopo tre anni di buio, vuole veramente svoltare.