Dopo le prime due giornate di campionato il Pescara poteva essere clamorosamente primo con sei punti ma, dopo i primi 180 minuti, i biancoazzurri si ritrovano con un solo punto all'attivo dopo le sfide contro Napoli e Sassuolo. Mille rimpianti per gli uomini di Oddo soprattutto nella gara di ieri dove il bel gioco, gli scambi nello stretto ed il pressing alto non sono bastati per batte gli uomini di Di Francesco, cinici come non mai.
Il Pescara se la gioca come sempre a viso aperto come dimostra il 4-3-2-1 messo in campo da Massimo Oddo con il solo Campagnaro a sostituire l'infortunato Coda rispetto al match col Napoli. Le trame di gioco sono già note e dopo pochi secondi i biancoazzurri dilapidano la prima occasione del match con Caprari. Gli Abruzzesi giocano sempre palla a terra a grande velocità e si trovano a memoria con Benali sempre nel vivo dell'azione pronto a innescare gli sguscianti Verre e Caprari capaci di non dare punti di riferimento alla retroguardia neroverde. Il Sassuolo per mezz'ora non riesce a creare nessuna palla gol e valica solo due volte la metàcampo biancoazzurra, merito di Brugman e Cristante, onnipresenti nel cerchio di centrocampo, e l'infaticabile Memushaj in pressing su tutti e ago della bilancia dei suoi. Da menzionare anche Zampano e Biraghi che in fase di possesso fungono da vere e proprie ali. Il Pescara costruisce sei palle gol nel giro di trenta minuti ma i gol in Serie A bisogna farli sennò prima o poi si rischia il contrario ed è ciò che accade quando Gyomber lascia troppo spazio e Defrel che batte un Bizzarri non proprio attento.
Dagli spogliatoi esce un Pescara identico a quello del primo tempo con le solite verticalizzazioni e giocate di prima a memoria ma, in quanto a concretizzazione, la squadra di Oddo ha tanto ancora da imparare perchè il Sassuolo, alla seconda chance, punisce ancora gli abruzzesi grazie al gol di Berardi nato da un errore in ripartenza di Brugman. Non c'è tempo per fare drammi che mister Oddo cambia la sua squadra inserendo il neo-acquisto Behebeck, Mitrita e Manaj togliendo Benali, Memushai e Brugman. Anche il modulo cambia con un iper offensivo 4-2-4. Manaj finalmente la riapre ma dopo un minuto si divora il gol del pari.
Le mani nei capelli di Massimo Oddo sono l'emblema di una squadra tanto spettacolare quanto poco cinica. I biancoazzurri meritano solo applausi per ciò che hanno fatto vedere in queste prime due giornate. Calcio veloce, propositivo ed esteticamente bello da vedere dove la fanno da padrone le giocate di prima, gli scambi nello stretto e le verticalizzazioni improvvise. La mossa del falso nueve potrebbe essere croce e delizia per il Pescara che ieri, forse con un attaccante di razza, avrebbe potuto segnare minimo due reti, ma si sa, con i se e con i ma non si va lontano. Un'altra considerazione da fare è che i biancoazzurri hanno affrontato in queste prima due giornate Napoli e Sassuolo, non certo le più abbordabili; hanno creato sei palle gol a partita e hanno visto sfumare prima la vittoria e poi il pareggio per un non nulla. I rimpianti ci sono ma ciò che si è visto fa ben sperare tifosi e addetti ai lavori. Dopo la sosta ci saranno Inter, Torino e Lazio poi il cammino sarà in discesa, ma la squadra di Oddo ha dimostrato fin ad ora di poter mettere in difficoltà chiunque grazie al suo gioco sbarazzino e senza timori riverenziali. Un po' tutto il contrario che dovrebbe farci vedere una neo-promossa nel calcio Italiano che predilige la tattica ed il catenaccio lasciando poco spazio al gioco super-offensivo. Ma si sa che a Pescara sono abituati a vedere il calcio in questa maniera e, dopo i rimpianti per il risultato, c'è la consapevolezza di poter raggiungere una salvezza che è abbordabilissima attraverso il bel calcio ed un po' di cinismo in più.