La festa dell'Olympic Stadium di Londra e del West Ham si tramuta ben presto in festa del gol: l'amichevole di lusso con la Juventus termina con un pirotecnico 3-2 per gli ospiti, favoriti dal tasso tecnico sicuramente maggiore, arginato solo dalla testa di un Carroll autore di una doppietta. Massimiliano Allegri può lasciare l'Inghilterra con il sorriso sulle labbra vista l'ottima prova, specialmente nel primo tempo, della sua squadra: giropalla e affondi con ottimo tempismo, trovando risposte importanti soprattutto dall'undici titolare, ma anche spazio per far esordire i nuovi gioielli del mercato come Pjaca e Higuain nella ripresa.
Le indicazioni del tecnico, che chiede come d'abitudine una gestione del pallone equilibrata e non frenetica, portano risultati immediati, con Pjanic nel vivo del gioco in impostazione. La prima conclusione verso la porta deriva proprio da un'assistenza del bosniaco, da punizione, pescando la testa di Mandzukic interno all'area, con Adrian pronto alla presa sicura. Al quarto d'ora si mettono però in luce anche gli Hammers, con una palla rubata da Cullen al limite e servita per Valencia defilato sulla destra, il cui tentativo col destro incoccia il primo palo. Neanche il tempo di ribaltare il fronte e i bianconeri si portano in vantaggio sull'asse Mandzukic-Dybala: il primo, appostato sul secondo palo, gioca di sponda per il secondo sul cross di Dani Alves, la Joya pesca l'inserimento con i tempi giusti, raccoglie il pallone e incrocia col sinistro per l'1-0. Passano tre minuti ed il raddoppio prende subito forma, ancora con la coppia d'attacco che lavora a parti invertite, con Dybala che si apre a destra ed entra dentro il campo dopo un dribbling, appoggiando poi per il tap-in del croato.
Intorno alla mezz'ora, con una Juve un po' impigrita e rilassata dal risultato, gli Irons riescono ad accorciare le distanze sfruttando le doti aeree di Andy Carroll: tempismo perfetto nel sovrastare Rugani e trovare prima le mani di Buffon, utili solo per deviare sul palo e rimettere la palla sul piede della punta inglese, più veloce di Alex Sandro nell'avventarvisi e appoggiare in porta. Il gol del 2-1 serve per svegliare nuovamente i bianconeri, in particolar modo Lemina, il quale si mette in luce offensivamente con un doppio tentativo da destra in piena area a distanza di 30 secondi, trovando entrambe le volte Adrian, tornato in piena apnea con il nuovo assedio della Juventus. Su una traiettoria magistrale di Dani Alves incornata da Mandzukic sul primo palo, lo spagnolo deve mettere i guantoni, così come accade sul susseguente corner, sempre sul croato, in una tripla carambola che porta anche ad un susseguente salvataggio sulla linea della difesa sulla botta sicura di Alex Sandro ed infine una traversa di Benatia.
La ripresa porta qualche novità in campo, di carattere soprattutto difensivo negli Hammers, mentre Allegri concede campo a Neto e soprattutto a Higuain. Il primo pericolo lo firma un attivissimo Dybala con un sinistro a giro dal limite che sfiora solo l'incrocio dei pali, ma il primo gol della seconda frazione è ancora di Carroll, lo specialista delle palle alte che incorna nel sacco al 52' una punizione dall'out di destra, scrivendo 2-2 a tabellone e registrando la doppietta personale. Nuovi volti anche all'ora di gioco, spazio ad avvicendamenti in difesa a centrocampo, anche per Pjaca, il cui impatto nella gara è subito buono. I ritmi offensivi calano vistosamente anche complici i tanti nuovi innesti, soprattutto giovani nelle file del West Ham, oltre a Payet. Per attendere un'altra occasione degna di nota bisogna aspettare l'82': è Hernanes che ci prova con una punizione pericolosa che gira, ma incoccia sulla parte superiore della traversa.
A cinque dal termine arriva però il gol che rompe nuovamente l'equilibrio del pareggio: Marrone lancia verso la profondità cercata da Zaza, il controllo e l'incrocio col mancino del lucano fanno il resto e valgono il nuovo vantaggio bianconero. Di fatto lì si conclude la partita, con i giovanissimi Hammers che non riescono ad organizzare attacchi logici e la Juve che si avvia in gestione verso il fischio finale, seguito da tante bolle di sapone e indicazioni positive per entrambi i tecnici.