All'inizio sembrava che Juraj Kucka fosse in uscita da questo Milan. Troppo poco tecnico per il calcio che aveva in mente di portare a Milanello Vincenzo Montella. Sinisa Mihajlovic era pronto a portarselo con sè a Torino, dopo le buone cose fatte vedere dallo slovacco con lui in panchina nella scorsa stagione. Adesso, però, anche l'Aeroplanino si è accorto di quanto Kucka sia importante per questo Milan attuale.

In un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport il centrocampista ha parlato del nuovo allenatore e dell'obiettivo che il Milan deve avere per questa stagione: "Intanto iniziamo a tornare subito inEuropa, l’anno scorso abbiamo sbagliato troppo. La chiave secondo me sta nel costruire una squadra vera, tutti insieme. La scorsa stagione non è stato un vero gruppo, per come lo intendo io. Parlo del campo, ovviamente. C’erano troppe anime, in campo occorre pensare come una testa sola. Con Montella ci possiamo riuscire. Se assimiliamo bene questo concetto, si può fare una bella stagione. Vorrei centrare l’obiettivo europeo e vedere di nuovo San Siro pieno." Se solo il mercato aiutasse...: "Domanda complicata. Se arrivasse qualche rinforzo di livello, ovviamente non guasterebbe. E poi più c’è concorrenza, più si è stimolati a dare di più."

Il Milan prova a fare gruppo, twitter @acmilan

Kucka, poi, passa a parlare di se stesso in campo: "La mia posizione naturale è in mezzo al campo. Uno dei due centrali nel 4-4-2, davanti alla difesa nel 4-2-3-1, mezzala nel 4-3-3 o anche esterno alto del tridente. E’ successo per un periodo a Genova e mi sono divertito molto perché facevo gol. Due in quattro partite, se non ricordo male. La realtà è che mi adatto dappertutto. So che da me la gente non si aspettava tanto e so che sognavano altri nomi. Ma ora sono contento perché ho dimostrato di essere all’altezza del Milan. Questo club era ed è l’occasione della mia vita, credo di viverla bene. Non sono contento dei miei piedi perché mi manca l’ultimo passaggio, mi manca la tecnica. Gioco in un solo modo: butto davanti la palla e corro. Poi arrivo davanti alla porta e uso poco la testa, perché mi viene da spaccare il mondo. E allora carico troppo la gamba e tiro alto. Mi piacerebbe fare qualche gol in più, ma la mia natura essenzialmente è difendere."