E' una decisione totalmente inattesa quella con cui Gennaro Gattuso ha preso in contropiede il Pisa e i suoi tifosi. Dopo aver guidato il club toscano dalla Lega Pro alla Serie B, Rino ha deciso di lasciare il timone della squadra neroverde rassegnando le sue dimissioni attraverso un duro comunicato stampa. 

Sono ancora attese le repliche della dirigenza nerazzurra, colta alla sprovvista dalla decisione maturata da Gattuso a poche settimane dallo start del campionato di B. Forse il mercato, forse un incomprensione con il Presidente o con qualche alto dirigente, hanno portato a questo clamoroso verdetto che, lo stesso Gattuso ha definito "Irrevocabili".
Questa non è la prima volta che Gattuso decide di abbandonare una panchina; anche ai tempi dell'Ofi Creta, a seguito di gravi incomprensioni con la società greca, il focoso Rino aveva rassegnato le sue dimissioni al termine di una conferenza stampa passata alla storia. Ora, l'ex campione del mondo ha scelto una via diversa, lasciando ad un lungo ed esaustivo comunicato stampa, la decisione di lasciare il Pisa: "In seguito ai nuovi, gravi, costanti e inaccettabili problemi societari, che impediscono una corretta e seria condizione lavorativa, e per il rispetto che ho sempre portato e porterò alla città di Pisa e alla tifoseria del Pisa, mi vedo obbligato a rassegnare le dimissioni irrevocabili dalla carica di allenatore del Pisa calcio, unitamente al mio staff"
Con queste parole, Gattuso ha aperto la sua lunga lettera d'addio: "Ho appena comunicato la decisione alla squadra, la cui reazione mi ha emozionato, rafforzando nel contempo la mia convinzione di non avere alternative. Si tratta di una scelta molto dolorosa, - spiega l'ex guerriero di centrocampo - a maggior ragione dopo la fresca ed esaltante esperienza della promozione in serie B, ma assolutamente necessaria, per senso di responsabilità innanzitutto nei confronti dei calciatori stessi.

Gattuso. Fonte foto: Getty Images.
Gattuso. Fonte foto: Getty Images.

Dopo il necessario preambolo, Rino prova a spiegare nel dettaglio le motivazioni che lo hanno portato all'addio: "Sono infatti venute meno le condizioni minime per svolgere un lavoro che porto avanti con passione e senza mai anteporre l'interesse personale a quello del gruppo. So bene che le difficoltà fanno parte del mestiere e ritengo di avere dimostrato - in particolare modo già durante la scorsa stagione, caratterizzata da non pochi intoppi - che gli ostacoli non mi fanno mai paura e che non mi scoraggiano di sicuro. Ma qui si è ampiamente passato il segno". Gattuso continua, soffermandosi su nuovi problemi emersi evidentemente nel corso dell'estate: "Problemi nuovi e quotidiani hanno continuato ad assommarsi, da quando la squadra ha cominciato la preparazione per il campionato. Ora le ambiguità all'interno del club e nella sua gestione hanno decisamente oltrepassato il limite. Avevo sperato che la situazione si potesse superare attraverso il lavoro sul campo e la dedizione. Ho purtroppo dovuto constatare che la mia era un'illusione: senza organizzazione e senza programmazione non è possibile porsi obiettivi seri, concreti e realistici.

Nella parte finale del suo discorso, Rino prova a calcare la mano, attaccando ancor di più la sua ex società: "L'attuale condizione del club non offre alcuna prospettiva. Vivere alla giornata, tirando a campare in attesa di chissà quale nuovo imprevisto, non appartiene al mio modo di interpretare gli impegni che mi assumo. Fare finta di niente sarebbe stato un atto irresponsabile, soprattutto nei confronti della città e dei tifosi, che non lo meritano. Io ho una sola parola, a differenza di chi aveva promesso ai tifosi del Pisa e a Pisa un impegno che non è stato in grado di mantenere o non ha voluto mantenere. Ho dunque giudicato doveroso prendere le distanze da una gestione che non appare in grado di garantire al club non solo un futuro, ma anche un presente senza incognite extra sportive.
In chiusura, c'è spazio per un pensiero affettuoso alla città di Pisa e ai suoi tifosi: "Serberò sempre un ricordo magnifico di questa esperienza, che non esito a classificare come la più esaltante della mia ancora breve carriera da allenatore e tra le più belle in assoluto della mia ultraventennale vita nel calcio. La mia gratitudine verso il Pisa e Pisa non potrà mai venire meno".