I nomi cambiano, le idee affiorano, e il budget resta lo stesso. Il Milan è bloccato in un labirinto di nomi, trattative e cessioni. E' bloccato nello strano gioco di un calciomercato fatto attraverso autofinanziamenti che per il momento non ci sono stati. Già, perché Carlos Bacca ha detto ancora no al West Ham e i rossoneri non hanno altri calciatori di livello con cui fare mercato.
In attesa di una nuova offensiva del Napoli - scartata senza pensarci su la prima offerta partenopea - i rossoneri continuano il loro braccio di ferro con il colombiano classe 86'. Bacca è in Italia, a Milanello per la precisione. Lui si allena in solitudine mentre i suoi compagni sono negli USA per preparare l'International Champions Cup. La posizione del club è ormai chiara con Bacca che non rientra più nei piani di società ed allenatore: lui spinge per un club forte che disputi la Champions, altrimenti vorrebbe restare al Milan. Il club di Via Aldo Rossi invece, vorrebbe venderlo al primo acquirente che porti in dote una cifra vicina ai 30 milioni di euro.
La situazione non si schioda, e di conseguenza, il Milan è immobile sul mercato in entrata. Le trattative imbastite con Villarreal e Udinese per Musacchio e Zielinski sono finite in freezer e il presagio è che la situazione non cambierà di qui a breve.
Ecco che, il Milan sta correndo ai ripari alla ricerca di possibili sostituti low cost. Il primo nome venuto in mente ad Adriano Galliani è quello di Martin Caceres, difensore uruguaiano svincolato dalla Juventus. Martin sembrava ad un passo dal firmare per la Roma, ma poi la situazione è precipitata e lui è rimasto libero. In vacanza a Como, Caceres ha ammesso la volontà di restare in Italia, ma non alla Roma, ormai lontana dai sogni del 'Pelado'.
Il Milan monitora la situazione da lontano, ma nel caso in cui Musacchio diventi davvero impossibile, ecco che un tentativo per portare il forte ma fragile difensore alla corte di Montella verrà fatto. Il problema riguarda l'ingaggi elevato chiesto dal calciatore: Caceres infatti, chiede almeno un biennale a 2,5 milioni a stagione e il Milan, prima di mettere nero su bianco vuole fare altre riflessioni.
Anche la situazione legata al centrocampo è ingarbugliata. Zielinski resta in caldo, ma complice l'infortunio di Mauri e le indisponibilità di Montolivo e Kucka, Montella ha bloccato la cessione di Andrea Poli che si stava accordando con il Cagliari. Almeno fino alla fine della tournée negli USA Poli sarà un rossonero, poi, a seconda del mercato e del tipo di centrocampista che arriverà, Montella deciderà il da farsi.
Altro capitolo è quello legato a Jeremy Menez, continuamente accostato ad altri club, ma mai sul punto di lasciare il Milan. Il francese non è nei piani dell'allenatore ma al Milan ha una situazione economica vantaggiosa di cui non vorrebbe privarsi. Dopo aver rifiutato Guingamp e Marsiglia, ora anche un club proveniente da Adu Dhabi si è visto rispondere picche da Jeremy. Il problema è nella durata del contratto, giudicato troppo breve dal francese.
Tutto questo, in attesa che venga firmato l'accordo preliminare con la cordata cinese che rileverà il club dalle mani di Berlusconi. Gancikoff è in Cina per mettere a posto i tasselli mancanti, poi volerà di nuvo verso Milano, quando per l'inizio della prossima settimana dovrebbe essere previsto l'incontro e l'agoniata firma, tutto rigorosamente nero su rosso.