Salire l'ennesimo gradino sulla scala che porta alla vetta. Il diktat di mercato della Juventus era chiaro sin dalle prime battute di mercato, le voci di primavera che si susseguivano attendendo la finestra in apertura estiva hanno confermato la tendenza. Alle parole sono seguiti i fatti: Dani Alves probabilmente in arrivo dopo la Copa America, Miralem Pjanic il prima possibile. Manca l'ufficialità, mancano le visite mediche, ma ormai si può parlare di accordo totale tra il centrocampista bosniaco della Roma e Madama: la clausola verrà pagata in un'unica soluzione da circa 30 milioni, con gli altri 8 che spetteranno al giocatore, come da accordi presi con i giallorossi da parte dello stesso Pjanic, i quali però verranno redistribuiti sull'ingaggio, da circa 4,5 milioni a stagione.
Massimiliano Allegri trova così il suo tanto caro trequartista, con caratteristiche differenti rispetto ai Vidal e ai Boateng delle precedenti gestioni. Il (prossimo) neo-acquisto bianconero fa della tecnica il proprio principale punto di forza, un aspetto su cui l'allenatore toscano insiste particolarmente: una qualità che può essere messa in vari modi al servizio della squadra, specialmente sotto il profilo tattico.
Il ritorno al 4-3-1-2 come modulo predominante è il primo tema da affrontare, specie dopo il mezzo fallimento Hernanes, presto riadattato da vertice basso del centrocampo con il passaggio a quel 3-5-2 che ha permesso la rimonta in campionato. Con l'infortunio di Marchisio, costretto molto probabilmente a saltare i primi tre mesi di stagione, il piano tattico potrebbe apparentemente essere rimandato a dicembre, ma il primo a giovare dell'acquisto di Pjanic potrebbe essere Lemina, dimostratosi prontissimo in fase di rottura, ma meno di posizione e soprattutto in impostazione: la presenza del nativo di Tuzla davanti a lui lo svincolerebbe da quest'ultimo punto, concedendogli un ruolo da incontrista più puro. Di fatto si creerebbe una situazione che in casa Juve non si è forse mai verificata negli ultimi anni, ovvero la possibilità di fare gioco già sulla trequarti, con una sorta di diez alle spalle delle due punte ad ispirare. Compiti di impostazione che sarebbero parzialmente alleggeriti anche a Pogba, meno costretto a portare palla nella zona nevralgica del campo.
- L'ipotetico 4-3-1-2 bianconero, con Pjanic trequartista e due esterni bassi più di attitudine difensiva, da non escludere però la possibilità di vedere terzini più di spinta. In mezzo non vanno scordati Chiellini e Rugani, così come in mezzo potrebbe esserci la variabile Kovacic, in caso di arrivo -
Riguardo invece al 3-5-2, resta ancora da capire quale posizione occuperà Pjanic, anche se si fa largo un'ipotesi decisamente intrigante, già accarezzata da Allegri nella scorsa stagione: invertire il triangolo mediano, giocando con un vertice alto anzichè un vertice basso, una specie di 3-4-1-2 mascherato nel quale però potrebbe perdere qualcosa Pogba. In ogni caso, viste le caratteristiche degli interni, fisici e con un buon passo, non è affatto da escludere, tutt'altro, l'idea di schierare il classe 1990 in cabina di regia, perdendo sicuramente qualcosa in fase difensiva ma guadagnando enormemente in ball-movement. L'unica imputazione mossa a Marchisio, titolare del ruolo in stagione e anche negli anni passati come vice-Pirlo, è stata quella di rischiare un po' troppo poco il passaggio decisivo, punto nel quale il prossimo nuovo acquisto non pecca di certo, possedendo visione e piede. Gli esterni in questo modo potrebbero acquisire imprevedibilità maggiore ricevendo palla direttamente dai cambi di gioco, così come potrebbe essere sfruttato meglio Dybala, il quale non dovrebbe sempre abbassarsi così tanto per prendere palla e aiutare a far partire la manovra offensiva, ma avrebbe comunque ampio spazio per agire.
- Caso 3-5-2: Pjanic da regista in caso di assenza di Marchisio, oppure interno con il principino (o Lemina) in mezzo. I due sembrano abbastanza invertibili come posizione, anche a partita in corso. Con i tre dietro, più libertà di spinta sulle fasce e quindi esterni più offensivi, con Dybala che avrebbe spazio per agire più dietro la punta -
Aspetto altrettanto interessante è quello del tiro da fuori, sfruttato poco nella stagione appena conclusa. Sono stati quasi sempre Pogba e Dybala a tentare la botta dalla lunga distanza, indotti anche da una difesa spesso schiacciata su un'unica linea folta e un centrocampo scarno sia per questioni tattiche che di uomini da coprire: un tiratore in più della qualità di Pjanic rappresenta un pericolo-extra, un'ulteriore arma nell'arsenale della Juventus, già di per sé ricco ma ancora con qualche piccolo tassello mancante.
L'acquisto, tecnicamente e qualitativamente parlando, non può essere messo in discussione, specialmente se rapportato a un prezzo che nel calciomercato odierno sembra davvero basso, anche se in realtà, rimanendo nell'ambito dei valori e non dei prezzi, tale non è. Forse si potrebbe puntellare la continuità: talvolta il bosniaco è risultato incostante nel corso delle sue stagioni in giallorosso, ripercorrendo le cinque annate alla Roma non è difficile trovare periodi di buio quasi totale, dovuti indubbiamente anche al rendimento altalenante di una squadra che non è stato in grado di trascinare sotto l'aspetto mentale, esulando da quello tecnico. La sensazione è però che nella Juventus, in questa Juventus, chiunque venga messo nelle condizioni di giocare possa rendere al meglio delle proprie possibilità, se non addirittura al di sopra. D'altro canto per coronare il sogno europeo e per continuare a dominare in Italia andare oltre è l'imperativo.