"La differenza rispetto alle altre convocazioni è che questa volta non ero sicuro di esserci. Le altre volte sì, nonostante tutte le cose che si dicono. Conta molto la condizione atletica, e per gli infortuni che ho avuto in questa stagione potevo essere un punto di domanda per l'allenatore. Sapevo che anche la partitella del giovedì poteva essere decisiva per me".
Una convocazione inaspettata, o quasi. Daniele De Rossi era uno di quei giocatori che non era sicuro del posto all'Europeo francese e, per sua stessa ammissione nella conferenza stampa odierna, il centrocampista della Roma ha mostrato tutta la sua sorpresa, mista a soddisfazione, verso la chiamata di Antonio Conte.
Il metronomo dei giallorossi si è conquistato il posto nella Nazionale che a breve partirà alla volta della Francia e analizza così la sua condizione atletica, motivo di molte polemiche in questi giorni: "La mia condizione fisica attuale è ottima, nonostante questo piccolo fastidio al tendine che avevo già avuto anche in passato credo sia colpa dei campi un po' duri. Comunque c'è stata una preoccupazione un po' eccessiva da parte vostra. A livello fisico mi sento bene come non mi sentivo da tanto tempo. La convocazione era un primo passo. Lo dico senza spocchia: per me è normale essere tra i 23. L'obiettivo vero è vincere l'Europeo. La mia data di scadenza? La deciderà il prossimo allenatore se vedrà gente più fresca di me. So che la forma fisica va a scadere, ma io mi sento molto bene. E non chiederò io di lasciare la Nazionale per 'anticipare' un'eventuale scelta del ct".".
Successivamente, il vice-capitano della Roma ha guardato agli allenamenti svolti fin qui con Antonio Conte. Queste le sue impressioni: "Conte è bravo a toccare le corde giuste, l'ha sempre fatto e ora è il momento di pigiare su quel tasto. Non siamo tra i favoriti, però stiamo lavorando bene. E dobbiamo essere consapevoli che possiamo battere ogni avversario. Con la Roma ho già vissuto una situazione simile: non eravamo stati creati per vincere, però ce la giocavamo contro chiunque".
Inoltre, l'attenzione di De Rossi si sposta sugli infortuni stagionali che spesso l'hanno tenuto lontano dal terreno di gioco e sul blocco juventino in nazionale: "Ho avuto problemi muscolari, ma non mi sono curato con l'idea di andare all'Europeo. Anzi, questi infortuni li ho avuti proprio perché non ho pensato all'Europeo ma a rientrare al più presto con la Roma. Col Real Madrid, ad esempio, non avrei dovuto giocare. Ma l'ho fatto perché mi piace il calcio, perché l'allenatore me lo chiedeva. Sono fatto così. Tanti juventini in squadra? Storicamente la Juventus porta tanti giocatori in Nazionale, è normale che sia così. Ma anche la Roma da questo punto di vista è sulla buona strada: la Primavera ad esempio ha raggiunto la finale Scudetto, le altre categorie giovanili hanno vinto vari campionati. I risultati sono sotto gli occhi di tutti".
Infine, lui che in passato ha vestito la maglia numero 10 della nazionale, ha risposto così alle polemiche relative all'assegnazione del numero a Thiago Motta: "Non la ritengo una cosa così importante, semmai lo è quando si è più giovani. Non l'ha chiesta lui, ma l'ha accettata così come la accettai io a suo tempo. La gente che si diverte a prendere in giro Thiago dovrebbe venire a far due palleggi con lui e pulirsi la bocca, perché parliamo di uno che ha vinto tutto. Dal punto di vista tecnico, forse è l'unico che merita il 10. Tecnicamente non è inferiore ai numeri 10 del passato".