Alvaro Morata saluta virtualmente la Juventus. L'intervista ad As ha il sapore del commiato. Il Real può esercitare il diritto di recompra, e decidere poi le sorti dell'attaccante, conteso da diverse squadre inglesi. Il ragazzo racconta l'esperienza italiana, l'arrivederci a Madrid e l'approdo nella massima serie. Giovane virgulto del calcio europeo, con un glorioso passato nelle giovanili del club spagnolo, Alvaro sboccia in Italia, decisivo nella corsa bianconera verso la finale di Coppa.
"E' stata un'esperienza proficua. Ho vinto tutto ciò che si può vincere in Italia, oltretutto più volte; sono arrivato in finale di Champions, ho segnato tanti gol e sono cresciuto come calciatore e come persona. Credo di essere ora un giocatore diverso da quello che andò via dal Real Madrid, il ragazzino che correva per il Bernabéu con tutti i sogni del mondo ora è lontano. Ma soprattutto, ciò che ho mostrato è che posso giocare in una grande squadra, perchè se valgo la Juve...".
Difficile definire il futuro prima della rassegna continentale. Morata non si nasconde, l'obiettivo è riconquistare la camiseta del Real, ma la concorrenza rischia di bruciare la stella nascente di Alvaro. Un occhio quindi alla Premier, offerte faraoniche - Arsenal in pole - per accaparrarsi un talento in grado di spostare gli equilibri. Una scelta, in primis, di campo, Morata chiede continuità, spazio.
"Se mi piacerebbe che la mia situazione si risolvesse prima di Euro2016? Magari, perchè è scomodo restare qui pensando a giocare ed aiutare la tua Nazionale con il telefono in mano. Vediamo cosa succederà alla fine e dove giocherò. Il Real Madrid? E' chiaro che sia la soluzione che più mi piacerebbe. Il mio desiderio è trionfare nel Madrid, ma ci sono grandissimi giocatori, e ciò che voglio è sentirmi importante. L'anno prossimo giocherò nella squadra in cui avrò maggiori possibilità di riuscire ad esserlo. Ci sono alcune offerte dall'Inghilterra che tentano, non solo per il contratto: credo che per le mie caratteristiche la premier sarebbe una grande soluzione. Con questo non voglio dire che voglia andarmene dalla Juventus, che è un club del quale posso solo parlare bene. Ma dico che andare in Premier non sarebbe un passo indietro, anzi: con ciò che ho imparato in Italia, se avrò l'occasione di imparare qualcosa di più in Inghilterra credo che mi potrà permettere di diventare un giocatore più completo e migliore. Ho 23 anni e ciò che voglio è fare progressi, giocare, imparare dai migliori e fare una buona carriera".
Chiusura dedicata all'Europeo. Un torneo da protagonista può "ingigantire" il valore di Morata, attirare sirene importanti, disegnare il futuro. La furie rosse inseguono il titolo, Morata vuol guidare la Spagna per aprire la porta sull'avvenire.
"L'Europeo può essere sicuramente una grande occasione per scegliere il mio destino, ma non dovrà essere solo questo. Tuttavia, sappiamo tutti com'è il calcio: è evidente che spicchi all'Europeo, se segni gol in partite importanti, cambia tutto lo scenario. Puoi non aver fatto la miglior stagione della tua vita, ma se segni un gol in finale si ferma il mondo e si ripianificano tutte le situazioni. Ma penso ad aiutare la Spagna, sono un attaccante centrale e tra le mie responsabilità c'è quella di segnare. Cerco di farlo perchè la mia squadra vinca, il resto ora non dipende da me"