Mancano novanta minuti prima di raggiungere un obiettivo mai raggiunto prima, ma che potrebbe non avere valore se non ci sarà un seguito futuro. Serse Cosmi lo sa, e spinge il suo Trapani a raggiungere la finale playoff. Anche se bisognerà prima battere lo Spezia, anche sulla base dell'1-0 firmato Coronado ottenuto sabato scorso: "Queste prime partite hanno visto solo vittorie in trasferta. Il fattore campo, alla fine, è stato smentito clamorosamente. Noi siamo i primi ad affrontare una gara di ritorno, però conteranno la maniera in cui ci si presenta in campo e il giusto timore, per essere concentrati. Non dobbiamo avere il braccino corto come nel tennis, non consideriamo la partita già decisa. Nel bene e nel male, contano solo i risultati. Tutto quello che ha fatto maturare i risultati ha un valore pari a zero. Noi partiamo da una vittoria che bisogna capire, contro una squadra che ha il nostro stesso obiettivo".

Cosmi sa bene che la brillantezza non può essere totale tra le fila di una squadra non troppo abituata a certi impegni, per giunta così ravvicinati. Così fa sapere che in casa Trapani c'è qualche problema fisico, comunque superabile: "A distanza di tre giorni c’è qualche acciacco, sia Petkovic che Citro hanno problemi da tempo e preoccupano più degli altri. Coronado era stato anche fuori, poi ha fatto molto bene da trequartista. Da mezzala e da seconda punta, pur facendo buone prestazioni, non gioca nel suo ruolo naturale. In questo momento della stagione, grazie alle sue capacità balistiche, può essere determinante. Se riesce a giocare nell’uno contro uno, allora esprime al meglio le sue qualità". 

Una frecciata viene lanciata da Cosmi, non solo a Di Carlo, ma a tutti i suoi colleghi che hanno accusato il suo Trapani di eccessivo difensivismo. Anche se i numeri parlano in favore dei granata: "Tutti quelli che incontriamo, vengono a dirci che giochiamo in dieci sotto la linea della palla. Però siamo il terzo attacco del campionato, figuratevi se giocassimo sopra la linea della palla. Avremmo fatto centocinquanta gol. Purtroppo questo è tutto frutto di una new generation degli allenatori, non si rendono conto che anche il Barcellona gioca sotto la linea della palla. Il gioco, alla fine, lo si esprime se si è liberi. A La Spezia siamo stati condizionati da questo. O forse perché giocavamo dietro la linea della palla...”.

Infine c'è da considerare il fattore ambientale. A Trapani non è mai mancato il sostegno del pubblico, soprattutto in questa fase molto favorevole, perciò Cosmi si fida dei suoi tifosi e del fatto che affolleranno il "Provinciale" per un altro appuntamento con la storia: "Non m’è mai piaciuto fare appelli al pubblico, in un caso del genere faccio ancor più fatica. Noi abbiamo respirato ogni momento della passione e della voglia dei nostri tifosi, soprattutto abbiamo respirato la loro civiltà. Ecco, vorrei che il pubblico dimostrasse di essere quel che è sempre stato. Ogni loro respiro ci aiuterà, ci saranno momenti di sofferenza e capisco che anche il pubblico avrà la nostra stessa ansia. Dipenderà molto da noi, tocca a noi far vivere a Trapani una bella giornata".