L' Italia si avvicina all'Europeo di Francia con più di qualche dubbio, tante lacune (assenze importanti a centrocampo come Marchisio e Verratti) e un attacco con tanti comprimari e pochi protagonisti nei rispettivi club. La nazionale di Conte però è fiduciosa, punta a fare un buon Europeo nonostante il gap con squadre blasonate come Francia o Germania. Tiriamo dunque un bilancio attuale dei vari reparti azzurri, prima delle definitive scelte di Conte.

PORTIERI

Con Buffon caposaldo e punto fermo della nazionale, il ruolo di secondo portiere toccherà ad uno tra Marchetti e Sirigu (favorito il primo come condizione atletica e rendimento). Il laziale ha vinto il ballottaggio con i vari Sportiello, Mirante e Padelli, alla luce dell'infortunio di Perin. Il portiere del PSG, ormai riserva di Trapp con i parigini, come Marchetti, mette sul piatto un'esperienza importante. Il grande escluso senza dubbio è il baby portiere del Milan Donnarumma, che a furor di popolo avrebbe meritato la chiamata al posto di Sirigu per quanto fatto in stagione coi rossoneri, ma evidentemente il ct non lo ritiene ancora pronto per un palcoscenico così importante. Il futuro in nazionale comunque sarà roseo per lui, intanto rimarrà alla corte dell'under21 e, chissà, riceverà la chiamata a settembre per le qualificazioni mondiali da Ventura(?). 

Gianluigi Buffon (Juventus) 100%

Federico Marchetti (Lazio) 100%

Salvatore Sirigu (PSG) 100%

DIFENSORI

Il blocco Juve rappresenta la certezza del tecnico pugliese in vista dell'Europeo. Con la difesa a tre favorita nella formazione iniziale del torneo, i tre tenori (fondamentali per il quinquennio juventino sul tetto d'Italia), nonché suoi ex giocatori, avranno così la chance di rifarsi delle prestazioni abbastanza in ombra dello scorso Mondiale e la loro intesa potrà essere la chiave per dare equilibrio e solidità alla squadra, in primis Bonucci che avrà un compito simile a quello svolto con Allegri. Vanno considerati in chiave difesa a tre le scelte di Ogbonna e Astori: il primo è stato protagonista nella cavalcata europea del West Ham e nelle ultime settimane è riuscito a risalire nel borsino azzurro scavalcando Moretti e Ranocchia. L'esclusione eccellente è senza dubbio quella di Acerbi, a cui Conte ha preferito Astori, perché più funzionale, nonostante il centrale del Sassuolo sia stato uno dei migliori dello scorso campionato. Francesco, a differenza di Davide, gioca prevalentemente nella difesa a quattro, mentre il difensore della Fiorentina è stato spesso impiegato come centrale esterno nel 3-4-2-1 di Sousa. Infine il baby Rugani è stato preferito a Romagnoli, ma per ora non sembra destinato a salire sull'aereo per la Francia.

Capitolo terzini: Darmian e De Sciglio sono certi del posto grazie alla loro duttilità e a varie assenze ed esclusioni abbastanza rivedibili (Abate, Antonelli, De Silvestri), il giovane Zappacosta invece è destinato alla scrematura, salvo sorprese. 

Davide Astori (Fiorentina) 80%

Andrea Barzagli (Juventus) 100%

Leonardo Bonucci (Juventus) 100%

Giorgio Chiellini (Juventus) 100%

Matteo Darmian (Manchester United) 100% 

Mattia De Sciglio (Milan) 100%

Angelo Ogbonna (West Ham) 70%

Daniele Rugani (Juventus) 40%

Davide Zappacosta (Torino) 25%

CENTROCAMPISTI

Forse il reparto più complesso e meno affidabile dei tre. Conte può contare sulla duttilità degli esterni, che sanno saltare l'uomo, ma fare anche le mezzali ed inserirsi, il che sarà fondamentale per porre pressione alle difese avversarie sulle corsie. Dunque non sorprende affatto la presenza di  Florenzi, sinonimo di costanza ed abnegazione, ma anche di Giaccherini (pupillo di Conte da sempre), tutti elementi preziosi in caso di 3-4-3 (la soluzione migliore con gli uomini a disposizione) o 4-3-3. In mezzo al campo è rebus: le assenze di Marchisio e Verratti hanno scombinato i piani del ct per quanto riguarda la costruzione del gioco per vie centrali (verticalizzazioni e lanci di prima per le ripartenze, ma anche palle alte per le sponde di Pellè), toccherà dunque a MontolivoThiago Motta gestire la fase d'impostazione, seppur con qualche lacuna ed acciacchi fisici (entrambi non al top). Parolo è sicuro del posto, così come Jorginho. Il playmaker del Napoli ha avuto un'ottima stagione, ma non sembra rientrare tra i titolari ad ora per le sue caratteristiche (poco propenso ai lanci, ma più incline verso fraseggi lunghi/brevi e distribuzione/gestione della palla rasoterra), mezzi tecnici con cui nel rombo del 4-3-1-2 prandelliano avrebbe sicuramente detto la sua. De Rossi è la grande sorpresa, vuoi per infortuni altrui, vuoi per esperienza e duttilità (adatto come vice Bonucci), il romanista è riemerso in gruppo, da valutare le sue condizioni a seguito di un'infiammazione al tendine d'Achille. Bernardeschi si gioca il posto con Bonaventura, anche se Conte gradisce maggiormente il gioiellino della Fiorentina. In via del tutto precauzionale le presenze di Benassi e Sturaro, occhio anche a Baselli e Soriano in caso di nuovi stop.

Marco Benassi (Torino) 15%

Federico Bernardeschi (Fiorentina) 70%

Giacomo Bonaventura (Milan) 60%

Daniele De Rossi (Roma) 80%

Alessandro Florenzi (Roma) 100%

Emanuele Giaccherini (Bologna) 100%

Jorge Luiz Jorginho (Napoli) 80%

Riccardo Montolivo (Milan) 60%

Thiago Motta (PSG) 85%

Marco Parolo (Lazio) 100%

Stefano Sturaro (Juventus) 25%

ATTACCANTI 

Un tempo l'Italia poteva presentarsi ad una competizione internazionale con la certezza di un bomber (Vieri, Inzaghi, Mancini, Vialli, Ravanelli, Casiraghi) e l'estro di un fantasista assai dotato (Del Piero, Totti, Zola). Ad oggi il piatto piange e sono sempre meno gli italiani titolari nei propri club. Conte però è intenzionato a sfruttare al meglio il materiale a disposizione, partendo dalla coppia Pellè-Eder titolare durante le qualificazioni, nonostante il brasiliano naturalizzato italiano abbia segnato solo 2 gol nel 2016 e venga da un periodo di forma non certo brillante: una prima punta che ha nelle sponde il repertorio migliore e un brevilineo attaccante particolarmente mobile che, al top della forma, può dire la sua. L'idea quindi è di dare continuità alla strada fin qui percorsa, in questo senso vanno spiegate le chiamate di Zaza (poco spazio con Allegri ma gol pesanti come quello col Napoli) e Immobile (da valutare a seguito dell'infortunio nel derby con la Juve). Una coop del gol per capirci, non top player ma onesti gregari disposti a dare il tutto per tutto in attacco. A Lorenzo Insigne il compito di illuminare il reparto offensivo con le sue giocate, tuttavia bisogna pensare che verrà utilizzato a gara in corso prevalentemente, soprattutto per spaccare in due i match particolarmente tirati. El Shaarawy ha già il biglietto in mano, forte dell'ottimo rendimento con Spalletti, lo stesso dicasi per Candreva, elemento inamovibile per Conte e talismano instancabile a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento e mancanza di lucidità. In un torneo dove si gioca ogni 3 giorni come l'Europeo, si sa quanto conti la forma del singolo, non bisogna sorprendersi dunque per le varie critiche verso Conte per le esclusioni di Belotti e Pavoletti, autori di eccellenti prestazioni nei rispettivi club (nessuno a parte Higuain ha segnato più del Gallo nel 2016 in A): Pavoloso vanta lo score di 14 reti in ben 29 partite (media 0,48 a partita), un vero e proprio Re Mida per il suo Genoa. Bocciato (o meglio, rinviato a settembre) Domenico Berardi, out anche possibili sorprese come Vazquez, Gabbiadini e Rossi. Balotelli al momento sembra lontano anni luce dal progetto tecnico. Okaka invece paga  il campionato poco competitivo, come Giovinco (top scorer in MLS la scorsa stagione) e Pirlo.

Citadin Martins Eder (Inter) 100%

Antonio Candreva (Lazio) 100%

Stephan El Shaarawy (Roma) 100% 

Ciro Immobile (Torino) 80%

Lorenzo Insigne (Napoli) 75%

Graziano Pellè (Southampton) 100%

Simone Zaza (Juventus) 100%

Restano 3-4 nodi da scogliere a detta del ct, magari già domenica nell'amichevole contro la Scozia.