Separarsi è difficile, specie dopo una storia di successi e gloria. Separarsi è difficile, specie al termine di una carriera lunga, sempre con gli stessi colori. Separarsi è difficile, nel mare dei ricordi. Di Natale e Pozzo, un pensiero comune, l'Udinese sullo sfondo.
Apre la conferenza Di Natale: "Ringrazio il Presidente, perché è il primo grandissimo tifoso. In 12 anni ho spesso avuto a che fare, litigato anche con lui, ma sono stati anni bellissimi. Senza la società, i tifosi i miei risultati sarebbero stati zero. Vorrei ringraziare anche i miei genitori, mia mamma e mio papà, e tutti coloro che hanno sempre creduto in me. Qui è stato tutto bello, anche senza vittorie di squadra. Perché qui c'è sempre stato un grande pubblico, che merita il mio applauso. Il ricordo più brutto rimarrà purtroppo quest'anno; non ho mai sofferto così tanto qui a Udine. Il ricordo più bello è il rientro post vittoria a Catania; quello è stato il miglior campionato. Non scomparirò da Udine, perché i miei figli sono affezionati a Udine, soprattutto mio figlio Filippo. Ora penso a prendermi due mesi di vacanza, ma non ho fretta. Deciderò con calma, ma giocare lo escludo, perché non mi cambierebbe nulla giocare un altro anno. Di sicuro giocherò lunedì per la partita in memoria di Paola, una splendida persona che ho incontrato qui. Mi piace il settore giovanile, come si intuisce dalle mie scuole calcio. Sto molto bene a Udine, che è la città che mi ha fatto diventare un grandissimo giocatore. Gli udinesi mi hanno fatto sempre sentire a casa, come se fossimo una grande famiglia. Ho fatto una scelta di vita e sono onorato di essere stato accettato così bene qui a Udine. Carpi? Sto un po' meglio, ma è da marzo che non gioco. Quest'anno sono stato davvero sfortunato dal punto di vista fisico, ma domani farò di tutto per giocare almeno nel secondo tempo. Per il futuro devo dire di essere contento di aver ricevuto anche tante chiamate in Italia, ma per me conta di più la famiglia del calcio, quindi sceglierò con i miei affetti, senza fretta. Ho ricevuto tanti messaggi; mi hanno colpito tutti quanti, ma quello che mi ha fatto piangere è quello di Guidolin. Con lui ho avuto un rapporto eccezionale. Chiudo con grande soddisfazione, perché quello che ho fatto qui per me equivale a vincere due Mondiali. Avevo l'obiettivo di arrivare a 216 gol in A, ma anche se non ci arriverò, non conta, perché qui ho fatto la storia e questa è la mia casa. Speriamo che l'Udinese adesso allestisca una grandissima squadra perché dopo due anni così non si può più sbagliare perché i tifosi si meritano tante gioie".
Prende la parola anche paròn Pozzo: "E' una giornata emozionante, pensando soprattutto al futuro senza Totò, perché non è facile sostituire un campione del genere. Lui ha dato tantissimo a questa società. Ci ha fatto divertire tantissimo, perché ricordate che io sono un grandissimo tifoso dell'Udinese, come quelli che hanno sempre sofferto insieme a noi tutti. Abbiamo avuto la fortuna di avere questo campione; campione assoluto di tutti i tempi dell'Udinese. Cose spettacolari e importanti, decisive come le ha fatte lui se ne sono viste poche. E' un dispiacere pensare al fatto che non sarà più con noi. Di questi 22 anni di presidenza, 12 ne abbiamo fatti con Totò. Lui è stato il nostro carrarmato, che ci ha spianato la strada a suon di gol. E' un momento difficile da affrontare, perché non possiamo dimenticare il campione, sotto tutti i punti di vista, adeguandosi a un ambiente diverso da quello di Empoli. Ha lavorato sempre con passione e determinazione; ha dimostrato coerenza, continuando sempre a dare tutto per questa società, e noi gli siamo davvero estremamente riconoscenti per averci fatto divertire. Adesso guardare avanti non è facile, ma sappia che lui ha un grande affetto qui. Lui sa questo, ma deve decidere da solo e valutare tutte le situazioni. Saremo ben contenti se rimanesse in qualsiasi veste relativa all'aspetto calcistico. Ritirare la maglia? Non ci abbiamo pensato, ma può essere un'idea. La sua tecnica è strepitosa e lo ha condotto a grandissime mete, forse irraggiungibili al pensiero. Allenatore? E' un discorso prematuro; sono contento del fatto che De Canio abbia raggiunto l'obiettivo, poi parleremo del futuro, ma è una trattativa che porterà avanti mio figlio".