A Radio Rai mister De Canio analizza la sconfitta: "Questo 3-1 finale non ci voleva, ma ho avuto le risposte che volevo. Ho chiesto alla squadra di continuare a giocare e di non accontentarsi di un'ipotetica salvezza raggiunta. Volevamo dimostrare di essere qui con merito e di poter ambire a una classifica migliore. I ragazzi si sono prodigati con personalità, ma se trovi una squadra più forte, che sa approfittare degli errori, si può perdere. Sappiamo che non bisogna mai abbassare la guardia, il campionato italiano è difficile. Dal punto di vista psicologico l'Udinese dimostra di non meritare questa classifica, ma intanto è lì. Ci sono tanti esempi di squadre di valore che poi per varie situazioni si sono ritrovate retrocesse o invischiate fino alla fine. Noi abbiamo avuto il merito di avere voglia di uscire da questo momento e la partita di oggi ha dimostrato che possiamo finire bene il campionato".

22 stranieri in campo dal primo minuto, è un fatto storico: "Non me ne ero accorto, se me ne fossi accorto forse qualcosa avrei cambiato. Nel calcio bisogna fare i conti con questa nuova situazione, questo nuovo mercato globale che deve dare a tutti la possibilità di lavorare. Io credo che se i giovani italiani sono bravi, alla fine trovano spazio. Forse serve qualcosa a livello di federazione per formare più italiani".

In trasferta sono arrivate due sconfitte di fila: "Io credo che nelle due partite che abbiamo perso potevamo evitare qualche distrazione. Abbiamo fatto due buone partite, se le avessimo pareggiate non ci sarebbe stato nulla da dire. Gli episodi possono condannarti, servirebbe anche qualche episodio fortunato. A me interessava una risposta sotto questo profilo, era questo il presupposto per finire bene il campionato".

Subentrare è sempre difficile, chi pensi ti abbia dato una grande mano per carpire i segreti di questo gruppo?: "Sono stato fortunato perché sono finito in un'ottima società, che conoscevo. Noi allenatori siamo sempre aggiornati, è un squadra preparata e con una sua filosofia. Magari se i risultati non vengono si cade in un tunnel negativo, ma tutta la squadra credo si sia resa conto della situazione dimostrando maturità in questo senso".

L'Udinese ha mostrato difficoltà a centrocampo, con Kuzmanovic lei sembra aver risolto, facendolo diventare il leader del centrocampo: "Mi sembrava avesse più caratteristiche da centrocampista centrale. La sua intelligenza tattica lo rende in grado di fare da schermo davanti alla difesa. Questo ci ha permesso di essere più solidi e più propositivi quando l'avversario ce lo permetteva".

Mancano quattro giornate al termine, lei resterà all'Udinese?: "A me piace allenare, sono stato due anni fuori dopo aver salvato il Lecce e non so perché. Sono soddisfatto, cerco di fare bene quello che mi chiedono di fare per soddisfazione personale, poi se qualcuno ha bisogno di me a fine campionato vedremo. Io ci spero. L'Udinese è una società modello e se dipendesse da me me la terrei stretta".