A Trigoria, spifferi pesanti minano la quiete giallorossa. La lunga rincorsa presenta il conto, la Roma frena e vede sfumare all'orizzonte i propositi di ribaltone. Il Napoli resta sì nel mirino, ma lo spazio per il recupero si assottiglia e le questioni interne rischiano di compromettere il cammino. Qualche risultato non soddisfacente contribuisce ad acuire i malumori, a dare vigore alle lamentele di alcuni. Si riapre il caso Totti - Spalletti, uno scambio di vedute al triplice fischio di Atalanta - Roma, una spallata all'armonia, di facciata, recente. D'obbligo un passo indietro, di entrambi, per non vanificare questo scorcio di stagione. Raccogliere i cocci e ripartire, nella medesima direzione, questo chiede Pallotta. 

All'alba di una gara delicata, come quella con il Torino, preambolo dell'incrocio decisivo sull'asse Roma - Napoli, tanti dubbi minano le certezze di Spalletti. Dzeko è in evidente difficoltà, il colosso bosniaco paga la scarsa fiducia, fatica ad inserirsi nel contesto Roma e non incide quando l'occasione si presenta, ghiotta. Per questo, Spalletti pensa a un ritorno al modulo più in voga dal suo avvento in panchina. Un attacco a fanteria leggera, con giocatori di qualità, interscambiabili, di passo e tecnica. El Shaarawy e Salah quindi ai lati di un falso nove, Perotti, elemento di raccordo perfetto, in grado di abbassarsi liberando spazio per le frecce laterali. 

In mediana, Pjanic e Nainggolan, pensiero e azione, con Keita che si gioca con De Rossi la maglia. I due rappresentano il punto d'equilibrio di un undici a chiara trazione offensiva, lo schermo a protezione della linea a quattro di difesa. Il maliano ha un leggero vantaggio, ma è partita aperta. 

Davanti a Szczesny, Florenzi e Emerson in corsia (il brasiliano è pronto a rilevare Digne), con Manolas e Rudiger centrali. 

Pjanic è a rischio squalifica, da qui un possibile ritocco all'undici iniziale, con l'inserimento di un centrocampista in sostituzione del mago, o di un attaccante, Dzeko in primis, con arretramento sullo scacchiere di mezzo di Perotti.