La conferenza si apre ovviamente con l'analisi del match: "Siamo stati attenti nel gestire la gara per 80′ senza andare in affanno. Quando abbiamo trovato gli spazi abbiamo avuto le nostre occasioni ma non abbiamo avuto la freddezza giusta. In queste occasioni l’episodio può essere determinante, ci è mancato solo il guizzo. Non abbiamo concesso quasi niente, invece, ai nostri avversari."
Il centrocampo è sembrato un po' troppo difensivo: "Ci sono gli equilibri da mantenere: quando l’esterno attacca, i centrocampisti non possono inserirsi in blocco a loro volta, perché si rischia il contropiede fatale. In questo momento c’è la salvezza da raggiungere, il momento di essere belli lo rimandiamo ad altre date. L’importante è la praticità e oggi non abbiamo rischiato nulla. Avessimo sbloccato la gara, probabilmente avremmo assistito anche a una bella gara."
Quindi basta il punto? "La vittoria sarebbe stata ben accetta e non sarebbe stata immeritata. I ragazzi sono sereni e soddisfatti della prestazione fatta e del risultato ottenuto: in un altro momento, probabilmente, questa partita l’Udinese l’avrebbe persa."
Cos’è cambiato rispetto alla gara col Napoli? "Il Napoli è venuto qui per attaccarci e ci ha concesso molti spazi, il Chievo ha fatto tutt’altro gioco. Penso che se ci fossimo sbilanciati oltremodo, avremmo subìto qualche contropiede di troppo, arrivando a fine gara con la paura di perdere. Eravamo convinti di poter trovare il guizzo giusto nei 90′ senza rischiare quasi nulla. Devo fare i complimenti ai ragazzi perché la corsa per la salvezza, alla fine, ci darà ragione."
In campo la squadra era nervosa: "In campo capitano le scaramucce tra giocatori. La nostra situazione è molto più difficile della loro, loro possono giocare spensierati dal momento che hanno una buona classifica. Per noi ogni momento può essere decisivo, nel bene e nel male."