La partita sulla carta sembra abbordabile, dato che il Chievo è già salvo. Che pericoli ci sono in realtà? "E' una partita molto insidiosa perché il Chievo è una squadra molto esperta, che conosce molto bene la categoria. Ha giocatori di buon valore tecnico, che interpretano un buon calcio. E' una squadra ostica, che viaggia sulle ali dell'entusiasmo vista la salvezza acquisita e la striscia aperta di risultati utili consecutivi. Sarà una gara insidiosa e secondo me la più difficile delle prossime. Quando affronti una squadra blasonata, la motivazione arriva in automatico. Nel caso di squadre non del livello delle prime della classe, spesso questo aspetto dell'attenzione non raggiunge i livelli massimi, e quindi nella nostra condizione questo può rappresentare la vera insidia della gara".

Sul possibile turnover in vista del turno infrasettimanale: "Certamente non penso a stravolgimenti importanti. Ho un paio di riflessioni ancora da fare, ma grossomodo la logica vuole che io non stravolga l'assetto".

L'Udinese segna poco da fuori area. Si può lavorare su questo? "Noi lavoriamo su tutto. Gli aspetti da curare sono tanti e il tempo non è molto, ma sfruttare le palle inattive non è un lavoro semplice. Ci vorrebbe una continuità e una ripetitività maggiore, che infonde consapevolezza inconscia ai giocatori".

Si cerca di strappare qualche informazione sull'atteggiamento tattico che De Canio darà alla squadra: "Domani io voglio vedere gli occhi della tigre, della squadra arrabbiata, che ho visto in queste gare. Voglio un attenzione ai particolari feroce. Voglio che non mollino un attimo, affrontando la gara in maniera intelligente".

Che ne pensa di Maran? "Gli avvicendamenti tra me e Maran non sono iniziati a Catania, ma già a Bari, quando ero stato chiamato per sostituirlo. Il presidente del Bari di allora mi disse la sua motivazione e, poiché non la ritenni giusta, dissi a lui che non avrei mai esonerato un allenatore per quelle motivazioni. Maran come mio successore? Per quanto mi riguarda, non mi interessa nulla. Penso solo alla squadra e dico anzi che le voci su una eventuale prossima guida tecnica può solo distrarre la squadra".

Le motivazioni potrebbero essere determinanti in questo match: "Trovare l'equilibrio con una classifica serena è sicuramente più facile. Questo potrebbe essere un problema per noi nell'affrontare il ChievoVerona. Per quanto riguarda l'applicazione che ho visto nei giocatori, non posso dire di non essere tranquillo però per la partita di domani. So che noi potremmo avere delle motivazioni migliori, ma l'importante sarà trovare questo equilibrio tra il cervello e le gambe".

Kuzmanovic con De Canio è diventato un elemento imprescindibile: "E' un ragazzo positivo, così come la quasi totalità della squadra. In questo gruppo non c'è un giocatore che tende a prevalere sugli altri. Sono molto rispettosi uno dell'altro, e come gruppo stanno davvero bene insieme".

Ballottaggio Armero-Pasquale? "La considerazione ce l'ho sempre per tutti allo stesso modo. Quando vedo che qualcuno non risponde alle sollecitazioni, mi comporto di conseguenza. I dubbi li tengo per me, perché voglio che tutti i ragazzi si sentano importanti e mai in discussione".

A Genova sono state determinanti le assenze? "Contro la Samp le assenze forse hanno inciso, ma sono comunque soddisfatto dei ragazzi che sono stati chiamati in causa. E' anche evidente che non siamo stati fortunati. Ho visto comunque che la squadra non si è seduta sugli allori e questo mi ha soddisfatto, nonostante il risultato negativo. Oggi ho la serenità che i giocatori mi hanno dato durante gli allenamenti in settimana".

Molti credevano che la cessione di Paloschi avrebbe affossato il ChievoVerona: "Quando si lavora con continuità, i valori vengono fuori a prescindere dalle individualità, che sono comunque ben presenti nella rosa del Chievo. Conservano giocatori importanti, come Meggiorini, Inglese, Floro Flores, Castro, che assicurano un ottimo contributo. Nel tempo ha consolidato il progetto con grande continuità".

Se ci sarà un rigore, chi lo batterà? "Thereau. Sul dischetto va chi ha la giusta applicazione in allenamento e serenità per calciare il rigore".

Alì Adnan ha perso gli allenamenti settimanali, ma figura lo stesso tra i convocati: "Per un semplice motivo psicologico. Il ragazzo è stato fuori e ora ha bisogno di stare con il gruppo. Non gli avrebbe fatto bene essere lasciato a casa".

Non può mancare una considerazione su Pinzi, ex uomo simbolo dei friulani: "E' stato una bandiera, è un gran giocatore. Lo rivedrò con grande gioia, come mi ha sempre fatto piacere incontrarlo sul mio cammino".