Nessuna sorpresa nei 22 iniziali, con De Canio che parte schierando il suo 3-4-1-2, scegliendo Lodi come trequartista, e Montella che opta per il 3-5-2. Telecamere puntate sulle due coppie offensive e in particolare su quella genovese, composta esclusivamente da ex dell'Udinese.

Vibrante la partita nel primo tempo, entrambe le squadre vogliono i tre punti che consentirebbero di chiudere il discorso salvezza. Proprio per questo peró le due formazioni sono anche molto attente a non concedere spazi, costringendo l'avversario a far girare molto il pallone. Un paio le occasioni da gol vere e proprie per parte. Al 3', sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Heurtaux si ritrova la palla sul piede, la sua conclusione al volo però finisce oltre il secondo palo. Al 23' Quagliarella si svincola perfettamente della marcatura di Danilo e, da solo nella zona del dischetto, tenta la rovesciata per il gol della domenica, non riuscendo però ad impensierire Karnezis. I tre centrali friulani sembrano avere qualche problema nelle chiusure, con un centrocampo che non riesce a garantire lo stesso filtro delle due partite precedenti. Al 29' il solito Quagliarella tenta ancora la rete da album dei ricordi, ma il suo tiro dalla distanza si stampa sulla traversa. Immediata la risposta delle zebrette, che al 30' sfiorano il vantaggio con un colpo di testa di Duvàn Zapata, che non si era accorto di avere Widmer alle spalle in posizione ideale, tanto che il colombiano subito dopo dice allo svizzero di chiamare la palla la prossima volta. L'occasione migliore della prima frazione capita però a Muriel che, dopo aver rubato palla all'ingenuo Piris, scarica su Soriano, il quale crossa per lo stesso colombiano, che però manda alta sopra la traversa una palla che era solo da insaccare.

La partita può essere sbloccata solo da un episodio e ciò che accade nel secondo tempo lo conferma. Al 54' uno scatenato Quagliarella serve in area De Silvestri, che da posizione perfetta spedisce a lato il pallone. Al 58' però l'equilibrio si rompe, Muriel tenta un cross e invece trova la deviazione di Armero che manda la palla in rete, per il più classico degli autogol e per l'1-0. La Sampdoria si ritrova casualmente ad avere in pugno la partita, costringendo l'Udinese a scoprirsi molto per cercare il pareggio. De Canio tenta il cambio di modulo, passando al 3-4-3, inserendo Matos per Hallfredsson (63'). Così al 69' i doriani hanno già l'occasione per chiudere i giochi, ma Soriano spreca l'assist dell'immanente Quagliarella, sparando il tiro in bocca a Karnezis. Il mister delle zebrette tenta dunque il tutto per tutto al 76', inserendo Edenilson per Heurtaux. Anche due infortuni per parte, con Piris che al 69' deve essere sostituito da Molla Wague e il neo entrato Ivan che è costretto ad uscire per Fernando. All' 82' Kuzmanovic ha un'occasione d'oro per pareggiare, poichè il pallone gli arriva dopo un respinta coi pugni di Viviano, ma il suo tiro a porta vuota finisce a lato. Così i genovesi all'85' possono calare il sipario in contropiede: percussione di Cassano che serve Quagliarella, il quale con un velo fa arrivare la palla a Fernando che tutto solo insacca il 2-0. Al 90' l'ex Udinese e Juventus conferma di non voler entrare nel tabellino dei marcatori, sparando per l'ennesima volta la sua conclusione in bocca al portiere greco. Udinese che però non si dà per vinta e che avrebbe ben due occasioni, al 93' e al 94', per accorciare quantomeno le distanze: prima D. Zapata manda alto un colpo di testa dal centro dell'area, dopodichè, sul conseguente calcio d'angolo, Viviano compie un miracolo sempre sul "Panteròn", deviandogli un'inzuccata che sembrava vincente.

Finisce quindi una bella partita, tra due squadre che se la giocano alla pari. La Sampdoria ha dalla sua l'episodio molto fortunato dell'autogol, che spezza l'equilibrio del match in suo favore. Udinese che conferma i passi avanti, ma che conferma anche di non poter ambire a qualcosa che sia di più della salvezza sofferta.