Difficile pensare ad un' amichevole quando di mezzo ci sono Spagna e Italia. Tanto più che le due Nazionali, magari non tutti se lo ricordano, sono campioni e vice campioni d'Europa in carica. Nella finale del 2012 la nazionale spagnola distrusse gli azzurri e diede il via alla doppietta Europeo-Mondiale, impresa davvero straordinaria.

Quattro anni dopo sono cambiate parecchie cose, ma non il fascino di questa sfida. Lo spiega il CT Antonio Conte in conferenza stampa: "Giochiamo contro una delle favorite alla vittoria finale e voglio avere delle risposte chiare soprattutto da chi non ha giocato nelle ultime partite. Non sarà semplice perché non ci vediamo da tanto tempo, ma voglio vedere quello che abbiamo preparato in allenamento. Il doppio impegno è molto importante, perché non ce ne saranno altri prima della convocazione finale. Osserverò con attenzione gli incontri e cercherò di capire se anche i nuovi arrivi ci potranno dare una mano per l’Europeo." Idee ancora da chiarire sui convocati per l'Europeo, idee chiarissime, invece, sulla formazione che giocherà dal primo minuto: "La conoscete, penso sia una presa in giro questa domanda (Buffon; Darmian, Bonucci, Astori; Florenzi, Thiago Motta, Parolo, Giaccherini; Candreva, Pellè, Eder). È importante trovare delle soluzioni diverse mantenendo saldi i nostri principi di gioco, all’Europeo arriveremo con una squadra, non con una selezione."

C'è spazio per tornare ancora sull'addio alla Nazionale alla fine dell'Europeo e anche per sentire una frecciatina di Conte alla Federazione: "Per il bene della Nazionale volevate chiarezza e correttezza e io ve l’ho data. Mi dispiace perché, malgrado si cerchi di lavorare nel giusto, si prova sempre a creare disordine; per me questa è un’esperienza fantastica e la auguro a chiunque allenare la Nazionale ti inorgoglisce tantissimo, speravo di poter lavorare di più come mi era stato promesso, ma purtroppo non è stato così. Spero che tutto il Paese ci sostenga e ci aiuti a colmare il divario esistente con le altre squadre." Inevitabile poi un commento ai tragici eventi di Bruxelles: "Ciò che sta accadendo ci colpisce e ci spaventa. Non bisogna mollare di un centimetro, così come non dobbiamo abituarci a episodi del genere, ma rispondere con l’evento sportivo per trasmettere gioia. Non possiamo e non dobbiamo farci spaventare, altrimenti non si vivrebbe più. La repressione data dalla paura è la vera morte."