La stagione del Verona e di Luca Toni è molto diversa da quella della scorsa stagione. La retrocessione in Serie B è di fatto una certezza dopo la sconfitta casalinga contro il Carpi. Nella carriera di Toni, però, c'è stata anche un'importante parentesi con il Bayern Monaco, in un momento un po' diverso da quello attuale per i bavaresi.

Anche in Bundesliga Toni ha avuto numeri importanti a livello realizzativo con 24 reti, cifre appena battute da Lewandowski. Così Toni sull' argomento alla Bild: "Guardiola mi ha parlato di Robert e mi ha detto che è un professionista serio. È uno che lavora e vive 24 ore al giorno in funzione del Bayern. Per questo non sono arrabbiato per il fatto che mi ha scippato il record: se lo è meritato. Per lui oggi è più facile di quanto lo fosse per me. Quando c'ero io il Bayern non era quello attuale, il club era all'inizio del percorso di crescita. Nella corsa al titolo di capocannoniere ha il vantaggio di giocare in una squadra perfetta." A proposito del rapporto fra lui e Guardiola: "Guardiola? Io e Pep siamo amici. Ogni volta che vado a Monaco lo sento. Mi ha detto che ha deciso di andar via perché dopo tre anni ha bisogno di nuovi stimoli e ha voglia di allargare gli orizzonti. Credo che possa lasciare Monaco vincendo il Triplete. Certo, ci vuole anche un po' di fortuna, ma il precedente del 2013 fa ben sperare."

In Baviera poi arriverà Ancelotti e Toni è convinto che non potrà che fare bene: " Poi toccherà ad Ancelotti: non è facile migliorare questa squadra che è già a livelli altissimi. Ma Carlo ha vinto tre Champions League, ha una grandissima esperienza: è perfetto per il Bayern. Parliamo di un vincente, ha avuto successo ovunque è andato. Ed è sempre gentile con tutti: collaboratori, giocatori, giornalisti. Purtroppo non l'ho mai avuto come allenatore, ma tutti quelli con cui ho parlato lo adoravano. Perfino chi giocava poco." In Italia secondo Toni, infine, non ci sono più attaccanti di un certo livello: "Non abbiamo attaccanti abituati a giocare ad alti livelli in campo internazionale, abituati a reggere la pressione. Gente come Inzaghi, Del Piero, Totti o come me. Questo è deprimente. Martedì però l'Italia farà di tutto per mettere in campo una grande prestazione: le gare con la Germania sono sempre speciali."