"Manca un quarto d'ora, non un minuto". Così Sakic, il vice di Sinisa Mihajlovic sulla panchina del Milan, avrebbe parlato a Jeremy Menez ieri sera durante Milan-Lazio. Il serbo aveva scelto di giocarsi la carta del francese per provare a vincere la partita, ma il numero 7 per tutta risposta riteneva, questo sembra, di non doversi riscaldare prima del suo ingresso in campo.
Un atteggiamento, riferito sia da Mediaset Premium che da Sky Sport e che quindi assume sempre più credibilità, che risulta difficile da comprendere e da provare a giustificare. Menez si è poi riscaldato a bordo campo prima di entrare sul terreno di gioco, ma il solo fatto di dover essere convinto da allenatore e vice fa capire come l'atteggiamento del francese non sembra essere dei migliori. Difficile non farsi tornare alla mente le parole di Abbiati e Abate di appena una settimana fa proprio sull' approccio di certi compagni di squadra. Menez entra in maniera concreta nella lista dei sospettati. Per lui, poi, non sono in arrivo giorni facili, se Mihajlovic dovesse rispettare quanto detto nel post partita su questo episodio: "Se risulterà che non aveva voglia ci penserò io a lui." Le gerarchie in attacco sembrano vedere Luiz Adriano come nuova spalla ideale di Bacca, con il duo Menez-Balotelli, pungolati più di una volta da Mihajlovic senza grandi esiti e sempre più mal sopportati dal poco pubblico di San Siro, retrocessi a terza e quarta scelta. In quelli che a tutti gli effetti potrebbero essere gli ultimi mesi al Milan per entrambi.
In un'intervista di qualche settimana fa Menez ha ammesso di avere avuto diversi contatti con squadre soprattutto cinesi, ma di essere rimasto al Milan sia per scelta sua sia per decisione di Adriano Galliani. Sarà interessante vedere che cosa succederà in estate. Tutto lascia pensare che il Milan cambierà ancora allenatore, bisognerà capire che indicazioni darà il nuovo tecnico anche su Menez. Quello svogliato e insubordinato di questo periodo, però, non serve davvero a nessuno.