"Vengo da un paese molto umile, da dove non è facile emergere. Quando morì mio padre avevo dodici anni, purtroppo non ha fatto in tempo a vedere tutto quello che mi è accaduto. Non è più con me e questo mi intristisce, ma forse averlo perso così presto mi ha aiutato a maturare e a crescere".
Paulo Dybala si racconta, partendo dalle origini fino ai giorni d'oggi, guardando alle difficoltà della sua crescita in Argentina al punto d'arrivo alla Juventus.
"Arrivare in un club così importante è stato un sogno, un salto importante per la mia carriera. Non posso però rilassarmi, quando si gioca in un club come la Juve non si ha il tempo per farlo".
L'ex Palermo, tuttavia, resta umile e concentrato, nonostante gli attestati di stima che gli sono arrivati anche da campioni del calibro di Messi.
"Sono orgoglioso di questo, sto lavorando molto bene e devo seguire questo cammino. Quando sono stato in nazionale, lui era infortunato e non ci siamo incrociati. Se tutto va bene, più avanti potrò incontrarlo. Chi vincerà la Champions League? E' un discorso tra Barcellona e Bayern Monaco".
Infine, da Messi al Barcellona, che Dybala vede così: "Il Barcellona ha i calciatori migliori del mondo in questo momento e in attacco non c'è altra squadra al suo livello".