"Mi è stato chiesto di fare chiarezza prima di Euro 2016 riguardo la mia posizione perchè il contratto era in scadenza. Ci ho pensato bene da tutti i punti di vista, sono stato un po' combattuto e quando sono stato convinto al 100% ne ho dato comunicazione al presidente. Tavecchio mi ha voluto qui, mi ha scelto, per questo motivo l'ho voluto comunicare solamente a lui. Non gli ho detto dove andrò successivamente, gli dovevo solo un tipo di comunicazione. Devo comunque dire che è difficile dire basta ad andare avanti con un gruppo col quale mi sono trovato molto bene. Vediamo cosa mi riserverà il futuro, se c'è qualcosa di bello all'estero o in Italia".

Detto, fatto. Antonio Conte non ci gira molto attorno, ma va dritto al punto. Senza peli sulla lingua, come gli è congeniale, col petto all'in fuori, fiero ed orgoglioso di quanto fatto sulla panchina dell'Italia. L'annuncio tanto atteso è finalmente arrivato: per le parti in causa, per coloro i quali attendevano chiarezza da parte di Federazione e dell'allenatore, che non ha esitato un attimo nel pronunciare in conferenza stampa la sua decisione. L'oramai ex allenatore della Nazionale però non rinuncia a lottare e mostrare i denti in vista dell'Europeo, motivo di orgoglio nel quale ben figurare. 

"Non è assolutamente un addio al calcio italiano, perchè col calcio italiano sono cresciuto e sino a questo momento ci ho giocato, vincendo e perdendo. E' inevitabile che poi valuterò cosa accadrà in futuro. Al momento ho tanta voglia di lavorare, mi eccita il pensiero di Euro 2016, appuntamento al quale stiamo lavorando da due anni. Sono bello carico e pronto a lavorare al massimo. Si tratta di una esperienza che potrebbe capitare una sola volta nella vita, quindi sento grande responsabilità".

Inevitabile guardare anche all'analisi di quello che potrebbe accadere tra un paio di mesi in Francia, con Conte che parla così del lotto di partenti: "Sappiamo che sulla carta ci sono altre nazionali più forti rispetto a noi, ma sappiamo che col lavoro e con l'essere squadra possiamo colmare qualche gap che abbiamo in questo momento. Non penso che il mio addio anticipato tolga motivazioni. E' vero che lavoro su quelle, ma non c'è da dimenticare l'aspetto fondamentale, che è quello tecnico-tattico. Le motivazioni a mio modo di vedere possono influire il 20%. Generale? O lo si è sempre o non lo si è mai".

Conte che non si sottrae anche alla domanda che riguarda le polemiche che, in parte, lo hanno spinto a lasciare la panchina azzurra. Il tecnico parla così del rapporto tra la nazionale e i club: "Ci sono delle situazioni nelle quali si è incudine e nelle quali si è martello. In questo caso siamo incudine e ne prendiamo atto. Bisogna capire che il ruolo di commissario tecnico è un'incudine, lo sarà anche colui che verrà dopo di me. Bisogna farsene una ragione. Dispiace perchè dopo un fallimento mondiale si era partiti tutti con entusiasmo ed invece successivamente abbiamo fatto come dei gamberi".

Infine, dopo le insistenti voci che lo vorrebbero al Chelsea il prossimo anno, Conte ci ha tenuto sottolineare che ad oggi non ha ancora intenzione di quale sarà il suo futuro: "In questo momento non mi seduce ed intriga nulla, sono il ct della nazionale e sono ben lieto di esserlo. Questa con la nazionale è stata un'esperienza fantastica che mi ha completato sotto tanti punti di vista. Ho sempre invidiato gli allenatori che hanno rappresentato l'Italia nelle manifestazioni importanti, adesso toccherà a me e sono contento di questo".