Si potrebbe quasi dire ritorno al passato per guardare al futuro con più ottimismo. Più per necessità che per reale volontà, Sinisa Mihajlovic sembra proprio intenzionato a ritornare al 4-3-3 contro il Chievo di Maran. Le assenze in attacco, o meglio quella di Niang, non lascia al serbo altra soluzione.

La squadra sa giocare con il 4-3-3, lo ha ripetuto spesso lo stesso allenatore del Milan e nella giornata di ieri ha ribadito il concetto anche Alessio Romagnoli. Il modulo con il tridente era stato quello della transizione dal rombo alle due linee da quattro con le due punte. Un sistema di gioco che aveva permesso al Milan di compattarsi e di iniziare a trovare quelle certezze, cementificate poi dai risultati e dal passaggio al 4-4-2. Una di queste era Niang seconda punta, ma adesso che il francese e fuori e che Balotelli e Menez non sono ancora all' altezza della situazione non resta che fare un passo indietro. Fuori una punta, dentro un centrocampista in più con Bonaventura e Honda che si alzano a fare le ali del tridente ai fianchi dell'intoccabile Bacca. Dietro di loro, a proteggere la difesa, ci saranno Bertolacci, Kucka e Poli che con questo ritorno al centrocampo a tre beneficerà di un'occasione dal primo minuto. Montolivo è ancora out per il dolore al tendine d'Achille, anche ieri si è allenato a parte, dopo aver risposto ad alcuni tifosi fuori da Milanello di sentire ancora dolore.

Portiere e difesa tornano ad essere quelli che tanto bene hanno fatto nelle ultime settimane. Donnarumma tra i pali e davanti a lui Abate, Alex, Romagnoli e Antonelli. Mihajlovic fa un passo indietro sul modulo per provare a farne di nuovo tre in classifica e provare a mantenere viva quella fiammella Champions tanto importante per il domani, quanto fioca nel presente di oggi.