Non esprime il bel calcio di Napoli, Roma e Fiorentina. Non attacca dal primo all'ultimo minuto in maniera asfissiante e non pressa il portatore di palla come farebbe un cane con il postino. Ma rimane sempre lì in vetta, con tre punti di vantaggio e zero gol subiti nelle ultime nove partite. Sarà una congiunzione astrale favorevole, il fato, chissà, ma questa Juve sembra proprio non volersi fermare davanti a niente e a nessuno.
Siamo sulla scena di un omicidio, di fronte alla diciannovesima vittima di un serial killer che agisce indisturbato da mesi, senza lasciare mai traccia dei propri movimenti, delle proprie intenzioni. Due pallottole dritte al cuore, con una spietatezza da assassino professionista, uno che a certe cose ci è abituato insomma. Quello che sembra un thriller ad alta tensione è invece il periodo dei bianconeri, che a Bergamo ancora una volta hanno lasciato il segno portando a casa i tre punti. Prima ora di gioco controllata, senza grossi rischi, e arriva il gol da chi meno te lo aspetti, la doccia fredda che gela gli avversari. Poi dritti in difesa, a difendere il risultato. Sembrerebbe un atteggiamento da provinciale, quasi codardo, ma Massimiliano Allegri sa che non è così. Manca quasi una settimana alla gara dell'Allianz Arena, quella che deciderà un'intera stagione, e nulla sarà lasciato al caso. Abbassare il ritmo significa gestire le energie in questa giostra infernale fatta di partite ogni tre giorni, continui infortuni e condita dalla stanchezza dei carichi invernali. Abbassare il ritmo non significa di certo abbassare la guardia, perchè, avendo a disposizione la migliore retroguardia in circolazione, "la migliore difesa è l'attacco" lo si lascia dire agli altri.
Che la Juve non stia esprimendo un "calcio champagne" è un dato di fatto, una prova inconfutabile, ma da quando, soprattutto in Italia, il bel gioco è sinonimo di vittoria? In un campionato dominato dalla tattica, dalle partite scacchistiche, dai big match nei quali ogni minimo errore di concentrazione può essere letale. Chi vuole il calcio divertente, con una miriade di gol con annessi errori, fantasia al comando e estro libero e creativo si faccia avanti. Però quando la vostra squadra non raggiungerà la finale di Coppa Italia, non se la giocherà per lo scudetto, non giocherà un ottavo di finale di Champions, non lamentatevi di certo.