Pochi minuti, tanti ingressi, pochi gol e tante voci. L'orbita che gira intorno a Mario Balotelli sembra essere la stessa ormai da anni, eppure, nonostante la non prestazione, comunque bagnata dal gol con l'Alessandria, Sinisa Mihajlovic, sembra pronto a concedere a Mario forse l'ultima vera chance della sua stagione rossonera.
Balo non gioca titolare in Serie A dalla sconfitta di Genova con il grifone, datata 27 settembre. In quell'intervallo, Mihajlovic, sotto di uno e con Bacca in panchina, rimanda in campo un Balotelli incerottato all'altezza dell'inguine: da quel momento inizierà il calvario del numero 45, costretto a fermarsi, ad operarsi e abbandonare i campi per oltre tre mesi. Il lento recupero si è concluso con il rientro in campo ad inizio gennaio, ma i risultati non sono stati incoraggianti relegando la posizione di Mario a comparsa nei minuti di recupero, non per attaccare, ma per difendere il risultato.
Il responso del rientro con l'Alessandria, un mese fa, parlava di un Balotelli fuori condizione, fermo con le gambe e con la mente, ma comunque decisivo grazie alla solita freddezza dal dischetto. Oggi, dopo la gara di ritorno con i Grigi, la situazione sembra quasi identica: il gol arrivato al 90' avrà certamente dato fiducia a Mario che però, non ha giocato un match ad alti livelli soprattuto se paragonato alla prestazione dell'altro rientrante Menez.
Ora, l'ingenuo quanto sfortunato ko di Niang, rimette in corsa Balotelli, al momento con Jeremy, unico in grado di poter fare da spalla a Bacca nel 4-4-2 fatto di corsa e sacrificio che Mihajlovic ha saputo plasmare a sua immagine e somiglianza.
Dalle parti di Arcore, pare che Berlusconi abbia bocciato la possibile convivenza tra Mario e Bacca, anche se è palese a tutti che la società stia cercando in tutti i modi di recuperare e rincuorare il ragazzo Balotelli. Come spesso sentiamo dire da Galliani, il comportamento fuori dal campo è da 10, ineccebile e incontestabile. A differenza del turbolento passato, Mario si comporta bene, non salta gli allenamenti e non fa bravate; Anche Berlusconi, nonostante l'ultima uscita di carattere squisitamente tecnico tattica, ha speso belle parole per Mario: "Dovesse riuscire a mostrare maturazione in campo e nella vita privata saremmo ben lieti di tenerlo, anche facendo uno sforzo economico" - disse non più tardi un qualche mese fa il presidente, ora ansioso come tutti i tifosi di vederlo all'opera con il Sassuolo.
Mihajlovic gli darà una chance, relegando in panchina un Menez ancora più in ritardo rispetto a Balo, costantemente in gruppo da mesi e ormai pronto per tornare a fare il suo dovere. Al Mapei Stadium, la storia dice che il Milan ha sempre perso, anche se Balotelli è andato a segno nel 4-3 che costò la panchina ad Allegri.
Un altro Milan, un altro allenatore, ma soprattutto un altro Mario. Da lì, come se nulla fosse deve ripartire il treno di Mario Balotelli, stavolta sì, davvero all'ultima fermata con la maglia della squadra amata.