Sin da subito Mauro Zarate e Paulo Sousa non avevano accolto bene la decisione di squalificare per tre giornate l'attaccante argentino. La Fiorentina sperava che presentando ricorso si potesse avere l'ex Lazio a disposizione per la gara contro la Roma. Così non è stato e il club viola, in una nota apparsa sul sito ufficiale, non ci sta.

Questo il testo integrale della posizione viola: "Abbiamo appreso con stupore e rabbia quanto deciso dalla Corte Sportiva di Appello, ossia di respingere il ricorso per la riduzione della squalifica al nostro calciatore Mauro Zarate a seguito della sanzione in occasione della gara Fiorentina-Inter del 14 febbraio u.s. Il reclamo presentato dalla Fiorentina si è basato sulla corretta interpretazione del rapporto di gara, il cui contenuto, correttamente valutato anche alla luce dell'unanime indirizzo giurisprudenziale della Corte Sportiva d'Appello in casi assolutamente analoghi se non più gravi, non poteva che portare - a nostro parere – a una conseguente riduzione della squalifica da tre a due gare.  Ci lascia increduli anche la circostanza che non sia stata data alcuna considerazione al fatto che il gesto posto in essere da Zarate era stato determinato da condotte gravemente provocatorie (verbali e fisiche) poste in essere da ben quattro calciatori avversari che lo hanno circondato, spintonato e colpito (tanto da determinare l'intervento del guardialinee a tutela del nostro giocatore).  

Fatti, questi, che se in linea generale non sono e non possono essere idonei a giustificare "reazioni" (seppur nel caso di specie si trattava piuttosto di un gesto di "difesa" del nostro calciatore), avrebbero dovuto essere tenuti nella giusta considerazione per inquadrare il gesto nel contesto in cui si è verificato, connotato da intensa concitazione emotiva, vis agonistica e impulso competitivo. Riteniamo, pertanto che il trattamento sanzionatorio confermato a carico di Zarate sia assolutamente eccessivo e sproporzionato rispetto al fatto contestato, nonché completamente difforme rispetto ai criteri sino ad ora seguiti dagli organi di giustizia sportiva.  Auspichiamo, pertanto, che in futuro vi sia una maggior attenzione da parte di tutti gli organi preposti e soprattutto uniformità di giudizio."