L'importanza del risultato va oltre l'aspetto tecnico per una volta. La Juventus doveva solo vincere, e ha vinto. Forse non convincendo del tutto negli ultimi 20 metri (ci arriveremo), ma ha vinto. Non era solo questione di punti, era questione di sbloccarsi dopo due pareggi consecutivi, arrivati dopo una striscia di 13 vittorie complessive contando anche le Coppe, e precedentemente la sconfitta col Siviglia aveva interrotto un'altra striscia di 5 vittorie. Insomma, fate i vostri calcoli, il punto è chiaro: un terzo pareggio o addiritura una sconfitta avrebbe botuto far capitolare alcune certezze per i ragazzi di Allegri, che hanno reagito da grande squadra.
Come dicevamo prima, se c'è da trovare una pecca nella Juventus di ieri sera è certamente nella fase di finalizzazione, e le motivazioni non sono difficili da inquadrare: Dybala e Mandzukic hanno giocato una gara molto dispendiosa in Champions, sono arrivati un po' col fiato corto, specialmente il Croato dopo il recupero lampo per esserci con il Bayern (stesso discorso vale tra l'altro per Khedira) poteva avere un calo fisico. In Coppa Italia, sempre con i nerazzurri, è previsto turnover visto il vantaggio dell'andata (3-0), per cui i due tornerebbero a giocare dal prossimo turno, a Bergamo con l'Atalanta, dopo una settimana di riposo. Necessaria.
Quello che non sono riusciti a fare i due attaccanti è stato capitalizzare al meglio il lavoro dei due uomini di fascia. Lichtsteiner ha come sempre cercato di disputare una gara equilibrata, spingendo senza farsi prendere alle spalle: il compito di marcare un ottimo terzino quale Telles ha senza dubbio pesato sulla qualità in fase di spinta, mancata solo a tratti. Ottimo comunque il posizionamento. Dall'altra parte invece Alex Sandro ha compiuto il solito lavoro di corsa e proposizione in fase offensiva da vera e propria ala, non scordandosi anche di saper difendere e contrastando ottimamente. Quello che più ha colpito è stata forse la sua capacità di uscire palla al piede, il coraggio di provare il dribbling, riuscendo nel suo intendo e provocando superiorità numerica.
L'intesa dell'ex Porto con Pogba cresce di partita in partita, tante volte i due hanno dialogato, specialmente in situazioni di ripartenza. Avere due di gamba dalla stessa parte del campo è un pericolo per le difese avversarie, chiedere in particolare a Murillo, che ha dovuto spesso chiedere gli straordinari a Miranda per chiudere da quella parte. Sulla destra invece meno corsa ma più azioni ragionate, anche perchè Dybala ha la tendenza a muoversi su quel versante di campo, trovandosi però, nel caso specifico di ieri sera, spesso nella morsa delle due linee e faticando a incidere.
La gestione della gara a tutto tondo è stata ottima, le uniche pecche come detto sono state le difficoltà negli ultimi metri, anche per merito di un grande Miranda, che cade in errore nell'azione che porta al rigore. Se i due titolari deludono parzialmente, Morata conferma il proprio conto aperto con i nerazzurri: quarto gol nelle ultime quattro partite, e mercoledì sera avrà l'occasione per incrementare il proprio bilancio, già più che positivo per quanto fatto finora.
I sorrisi più ampi si vedono soprattutto per l'ennesima prestazione difensiva di livello altissimo. Sugli scudi c'è Bonucci, che sigla una rete importante e gioca una partita sui suoi soliti livelli, confermando che con la difesa a tre i bianconeri si esprimono meglio in questo tipo di gare da "dominare" sul piano del gioco. Insomma, l'idea di Allegri sembra chiara, un po' all'opposto del convenzionale: a Monaco di Baviera probabilmente si vedrà una linea a quattro per difendersi meglio.
La Champions però per ora resta un pensiero lontano, anche se presente nella testa dei giocatori, forse in quella di Hernanes soprattutto: il brasiliano col Bayern in casa si è rilanciato nelle gerarchie di Allegri, ieri per poco non ha anche trovato un clamoroso gol dell'ex. Con un profeta in più, questa Juve aumenta il proprio livello tecnico. E ora comincia un mini-tour che la porterà al ritorno all'Allianz. A Milano con l'attenzione, a Bergamo e in casa col Sassuolo con l'obbligo dei tre punti. Poi, missione a Monaco di Baviera. Intanto il Napoli comincia a essere messo sotto pressione: i punti di vantaggio, almeno fino a stasera, sono quattro.