Una delusione che ancora brucia, che raddoppia la voglia di vittoria di Gianluigi Buffon. Il capitano della Juventus ha presentato la partita contro il Bayern Monaco in conferenza stampa allo Stadium dopo l'allenamento, partendo da un parere sul collega e avversario Neuer, giudicato da molti il migliore al mondo: "Di portieri ne ho visti tanti e dipende molto dai momenti storici. In questa carriera ho avuto la fortuna di poter ammirare dei portieri solidissimi e di grande affidabilità con grandi qualità, sicuramente Neuer fa parte di questa schiera di portieri. Gioca in un modo molto spregiudicato, per come come gioca la sua squadra sicuramente è una colonna portante, ma mi vengono in mente anche i Casillas, i Cech, i Kahn... Penso ci sia da fare delle riflessioni molto lunghe e approfondite e non figlie del momento".

L'attenzione si sposta immediatamente però sulla partita nel complesso, una gara difficile e da gestire al meglio per i bianconeri: "Mi aspetto una partita molto complicata, rispettiamo tanto il Bayern e lo consideriamo fortissimo, con nessun tipo di punto debole, ma anche noi siamo una squadra in crescita, che in questo percorso di vittorie ha trovato un certo consolidamento in Europa, per cui rispetto alla partita di tre anni fa arriviamo più consapevoli della nostra forza e della forza del Bayern. Li abbiamo incontrati pensando che l'impegno fosse più semplice di quel che si rivelò, tant'è che noi perdemmo con un doppio 2-0 e il Barcellona andò a casa con 3-4 gol presi, noi facemmo anche una bella figura anche se ci rullarono".

Al cospetto di una grande squadra, anche la Juventus vuole dimostrare di esserlo. Il cammino europeo dell'anno scorso potrebbe aver segnato un solco importante secondo Buffon, che loda le gesta del Bayern negli ultimi anni: "Il Bayern negli ultimi 5 o 6 anni credo che come noi stia stradominando in patria, però a differenza nostra è sempre stata una squadra convincente e una delle papabili due-tre squadre che potevano arrivare alla vittoria finale anche in Europa, si è sempre fermato il semifinale il loro percorso quando è andato male, non ci sono stati dei grossi tracolli. Negli ultimi anni si è guadagnata il podio delle squadre più forti d'Europa. Il nostro obiettivo è andarci a giocare la partita di ritorno con delle possibilità di passare il turno, sarebbe già un qualcosa di gratificante. E' un ottavo, ma è come se fosse una semifinale per la difficoltà. Giocare due gare equilibrate sarebbe una soddisfazione e la conferma del cammino dell'anno scorso".

Venerdì intanto è arrivato il primo pareggio dopo le 15 vittorie consecutive, un risultato che, come spiega il capitano, non ha motivo di intaccare la fiducia della squadra: "Quando ci sia abitua a vincere non si vorrebbe mai smettere, ma squadre che vincono all'infinito non ne ho mai viste, e meno male. Il bello del calcio è che ogni gara comincia da 0-0 e ci sono difficoltà da superare, penso sia normale che questo non accada, la cosa bella è che c'è sempre un'altra opportunità, in questo caso ancor più stimolante misurandoci con dei campioni".

Una rondine non fa primavera, insomma. La partita non vale nemmeno una stagione, visto che Buffon amplia gli orizzonti a lungo termine e pensa all'eventualità di una delusione europea e in Serie A: "Magari ci sarà la Coppa Italia con la Supercoppa, sarebbero due trofei... C'è sempre da dare importanza a tutte le cose, facendo valutazioni ad ampio respiro. Se una squadra come la Juventus dovesse far partita equilibrata col Bayern e punto a punto col Napoli, dovesse vincere la Coppa Italia e la Supercoppa, sarebbe una stagione competitiva. Ci sono anche avversari, è normale che vincano anche loro".

Ora però è il momento di pensare alla partita con il Bayern: secondo Buffon qual è la soluzione del giallo, calma o follia? "Chiedetelo al mister... - risponde ridendo - Ci vogliono tutti gli ingredienti, per buttare il cuore oltre l'ostacolo serve anche la classica follia che permette di osare".

Intanto il tassametro corre anche in campionato: oltre 600 minuti senza subire gol. Il numero uno della Juventus si mostra sorpreso, e spiega: "Non so quante partite siano e quanti minuti siano, ma sta a significare che abbiamo una grande fase difensiva, che è diverso dall'avere una grande difesa o un grande portiere. Aiuta avere dei singoli che nel reparto siano affidabili, ma quando si concede poco è perchè la squadra intera lavora per far sì che gli attacchi avversari risultino innocenti". Poi passa alla tattica del sistema: meglio a tre o a quattro? E cosa cambia? "Qualcosa cambia, perchè con il libero spesso e volentieri gioco meno coi piedi, quando siamo a quattro sono più coinvolto, non c'è la mia parte".

Giorno di nuovi incontri, anche perchè tornano allo Stadium Vidal e Coman: "Li riaffrontiamo e li rivediamo molto volentieri, Arturo è stato un perno e una colonna di questa squadra per quattro anni, ci ha aiutato veramente tanto per aiutare a determinati traguardi. Coman è arrivato dopo ma si è fatto apprezzare, è un ragazzo di grande talento ed educato, domani saranno avversari e come tali li affronteremo, quando l'arbitro fischierà la fine si tornerà amici come prima".

Riguardo alla possibile distrazione dell'addio di Guardiola il capitano è chiaro: "Se il Bayern fosse una squadra italiana influenzerebbe in maniera negativa, considerando che quest'analogia ci fu anche tre anni fa con Heynckes, preferisco pensare che Guardiola abbia lunga vita al Bayern e che noi possiamo fare una partita da Juventus, con spirito battagliero e trame di gioco importanti".

In conclusione, un raffronto tra la Juve dell'anno scorso e questa: "E' cambiata negli uomini e in esperienza, adesso ha più energie e i ragazzi sono più freschi e giovani, credo che il mister ci abbia dato le sicurezze e le certezze delle quali avevamo bisogno dopo un inizio stentato, credo che questa squadra, abbia un grande potenziale per costruirsi un futuro importante, di questo ne sono convinto".