Soddisfazione effimera? Punti salvezza? Lo sapremo solo a fine campionato. Intanto una cosa è certa: l'orgoglio dell'Hellas Verona non finisce mai. La squadra di Luigi Delneri si toglie una grandissima soddisfazione vincendo per 3-1 e accorciando nuovamente sulla soglia salvezza, che ora dista solamente tanti punti. Troppi? Chissà. Intanto Luca Toni, Pazzini e Ionita firmano la vittoria, mentre per la squadra di Maran c'è il rigore di Pellissier.

Il tecnico clivense sorprende un po' inserendo dal primo minuto Pellissier in attacco al posto di Mpoku e soprattutto Cacciatore in difesa al posto di Gobbi, facendo scalare a sinistra Frey. In mezzo al campo recupera Castro. Delneri opta invece per un 4-4-2 iper-offensivo, con un'ala come Fares basso a sinistra sulla linea di difesa e Siligardi a centrocampo: davanti la coppia Toni-Pazzini per un Hellas extra-spregiudicato.

Ritmi forsennati immediatamente dalle primissime battute, specialmente grazie al Verona, che cerca di accelerare spesso la giocata per sorprendere la buona organizzazione difensiva dei clivensi, solidi e ben piazzati in fase difensiva. L'uomo più pericoloso per l'Hellas per distacco è Luca Toni, che ci prova prima di testa, mandando alto, poi si procura un calcio di rigore per fallo netto di Spolli: dal dischetto lo stesso numero 9 non calcia benissimo, Bizzarri è inizialmente bravo a respingere, ma la palla termina sempre sul sinistro dell'attaccante che questa volta non sbaglia e fa 1-0. Poco prima anche Pazzini col destro aveva sfiorato il vantaggio, calciando però troppo lento.

La punta ex Inter, Milan e Samp si trova un'altra grande doppia occasione con i suoi pericolosissimi movimenti che causano l'ira di Bizzarri verso la sua difesa. E' comunque il Verona a dominare il campo: Siligardi prova il jolly dalla distanza ma la palla sorvola di poco la traversa. Ultimo sussulto del primo tempo ancora a tinte gialloblù (Chievo in biancazzurro per l'occasione), è Pisano a trovarsi a centro dell'area e provare l'incornata, senza inquadrare lo specchio.

La ripresa inizia con un cambio: Mpoku al posto di un Birsa impalpabile ma anche in difficoltà tra le due linee. Un tentativo di dare maggior vivacità all'attacco che funziona: su un cross da sinistra Inglese a centro area gira bene col mancino, calciando perà alto. Il Chievo attacca, il Verona segna: in contropiede Fares sulla sinistra vola e crossa al centro dove Pazzini si stacca dalla marcatura e di prima batte di fatto un rigore che trova anche la deviazione di Cacciatore che gela Bizzarri. Cerca di rispondere Mpoku direttamente da piazzato, trovando le braccia sicure di Gollini. Su un'altra palla inattiva arriva al tiro Pinzi con spazio, ma la coordinazione lascia a desiderare e la palla termina alta.

Delneri decide di variare la fascia sinistra con Emanuelson e Albertazzi, assumendo un atteggiamento più difensivo, ma al 70' arriva la doppia beffa: Moras in area trattiene Inglese secondo Guida, e si prende anche il secondo giallo, oltre al rigore per il Chievo. Pellissier non sciupa l'enorme chance (e un mezzo regalo) e col destro spiazza Gollini riaprendo la gara. Il nervosismo aumenta, Bianchetti rileva un esausto Pazzini nel Verona, che si riadatta con il 4-4-1. Maran si gioca la carta Floro Flores nell'ultimo quarto d'ora, togliendo proprio Pellissier.

La parità numerica è solo questione di minuti: al 79' lo spunto di Emanuelson costringe Spolli all'intervento, anche questa volta è secondo giallo e rosso, ineccepibile nell'occasione. Il Chievo non si perde d'animo e col neo-entrato attaccante ci prova dalla distanza, poco pericolosamente. Da palla inattiva invece il Verona sfiora il 3-1 all'85': Bizzarri è reattivo sul colpo di testa ravvicinato di Ionita, che però si rifarà nel recupero. Nell'ultimo dei cinque minuti si inventa il sinistro da fuori che vola all'incrocio e trafigge l'incolpevole Bizzarri. Il Verona si prendere il derby e alimenta speranze si salvezza, deve solo da sperare che non sia troppo tardi.