Non serve essere Iginio Massari per capire che una torta a due piani necessita di una buonissima base, un piano inferiore che viene inizialmente preparato e poi decorato, per poi vedere appoggiato sopra ad esso il secondo piano. Ieri sera la Juventus, con la vittoria per 1-0 sul Napoli, ha probabilmente decorato il primo piano della sua torta, metaforica rappresentazione della propria stagione. Perchè? Semplice: perchè riparte da capolista. La rincorsa al primo posto è terminata, ora parte la rincorsa allo scudetto, al quinto consecutivo. E viste le quattordici vittorie mancava solamente questa ciliegina, molto più di una semplice quindicesima.

Parliamoci chiaro, entrambi gli allenatori avrebbero firmato per il pareggio, e si è visto da subito: atteggiamenti poco spregiudicati, Allegri in particolare ha impostato un 4-4-2 molto rispettoso dell'avversario ma anche solido, roccioso. L'obiettivo era chiaro: togliere Higuain dalla partita chiudendolo nella morsa dei centrali difensivi, lasciando gli esterni del Napoli ai terzini, con la copertura anche dei centrocampisti esterni Cuadrado e Pogba. Tutto perfettamente riuscito, tant'è che le occasioni del Napoli sono state pochissime e non è mai arrivato un tiro indirizzato nello specchio di Buffon (se non uno di Albiol a gioco fermo).

La fase offensiva della Juventus è stata più approssimativa, semplicemente per una questione tattica, ma quando i disimpegni dalla retroguardia sono stati efficaci e soprattutto eseguiti in tempi rapidi, i bianoneri sono riusciti a ripartire e creare buone palle-gol, passando spessissimo dagli esterni, specialmente con un Cuadrado in grande spolvero, bravo a venir spesso dentro al campo per aiutare la manovra, orchestrata dal solito ottimo Claudio Marchisio. L'atteggiamento del centrocampo del Napoli ha permesso al numero 8 di avere più spazio del solito (e del dovuto, forse?), potendo così cambiare spesso il gioco da destra a sinistra.

Non è comunque difficile identificare il migliore in campo, l'uomo chiave della partita, colui che ha annullato il miglior numero nove della Serie A edizione 2015/16, e cioè Gonzalo Higuain. Andrea Barzagli ha disputato una gara magistrale, giocando spesso in anticipo e andando sempre alto a prendere l'avversario, trovando spesso anche il supporto di Bonucci prima e Rugani poi (niente di grave per l'ex Bari, solo una botta al ginocchio). La difesa a quattro era la stessa della finale di Champions League, una difesa già vista, con interpreti che si conoscono quasi a memoria, terzini compresi. Evra si conferma affidabile, Lichtsteiner la solita garanzia. Spingono poco, per paura delle ripartenze di Callejon e Insigne, ma rischiano il minimo.

Inevitabile non citare Sami Khedira, lui che non doveva giocarla la partita, che ha anticipato di quattro giorni il recupero con il lavoro e la forza di volontà. L'atteggiamento del tedesco incarna perfettamente quello che la Juventus ha mantenuto dall'inizio della serie di vittorie ad oggi. L'energia e la forza di volontà della squadra di Allegri, che manda in campo l'uomo della panchina, il quale sfrutta la fortuna e l'unica concessione da parte della difesa partenopea, realizzando un gol pesantissimo, un gol alla Zaza, di grinta e volontà.

Che potesse essere la sua partita si poteva pensare, visto che l'alternanza con Morata era piuttosto scritta. Ma il suo gol nasce grazie a una giocata enorme di un altro subentrato, quell'Alex Sandro che ci sta facendo l'abitudine a mettere lo zampino nei gol pesanti (assist a Mandzukic col City, assist a Cuadrado nel derby...). Sul cambio di gioco di Cuadrado è il suo stacco imperioso in mezzo a due difensori che permette a Evra di servire Zaza. Poi Koulibaly lascia girare il lucano, errore madornale, pagato il massimo, con la sconfitta. Proprio dopo aver quasi reso innocuo Dybala.

Il primato è ovviamente solo momentaneo, probabilmente non conta nemmeno molto. Tornando a quella torta, potrebbe essere una decorazione utile sul primo piano, bello da vedere ma non indispensabile. Ora però si può mandare in archivio la prima parte, bisogna costruire quella sopra. La Juve riparte dal primo posto, riparte dalla determinazione di andare a prendersi il quinto scudetto consecutivo, con vista sulla Champions e sulla Coppa Italia, per sognare ancora un'impresa solo sfiorata l'anno scorso. Sarà più difficile, ma forse la fortuna è girata in definitiva. E chissà che la stagione non possa essere dolce per Allegri e i suoi ragazzi, proprio come quella torta...