Campionato importante quello del Chievo di Rolando Maran, confermato dalla classifica e anche da risultati come la vittoria esterna contro una squadra come il Torino di Ventura. I gialloblu sono ormai una realtà consolidata della nostra Serie A, anche in grado di formare giocatori per le grandi società o per importanti campionati esteri.
L'ultima sessione di calciomercato ha visto il Chievo al centro delle chiacchiere degli addetti ai lavori soprattutto per il nome di Paloschi. Molto cercato in Italia, ma alla fine emigrato allo Swansea, in Premier League con Francesco Guidolin. Luca Nember, ds del Chievo, racconta così la trattativa: "Paloschi? Il nostro concetto era salvaguardare il valore della rosa. Ma abbiamo detto che se fosse arrivata un'offerta che ci avrebbe accontentato, per quanto dolorosa come nel caso di Paloschi l'avremmo accettata. Ci siamo privati di un giocatore importante ma pensiam odi averlo sostituito egregiamente." Un bilancio anche sul mercato che è stato fatto in entrata; "La volontà della società è di mettere a disposizione del mister una rosa che possa essere competitiva. Penso che a mercato chiuso possa essere soddisfatto."
La classifica in questo momento è decisamente positiva e l'obiettivo stagionale di questo Chievo, la salvezza, sembra essere più vicino rispetto ad altre stagioni: "Non dobbiamo essere ipocriti, 30 punti è un obiettivo importante. Continuiamo così e facendolo con questa forza e determinazione possiamo raggiungere l'obiettivo prima dell'anno scorso." Per avere così un finale di campionato tranquillo che magari permetta di lanciare in Serie A qualche altro ragazzo interessante proveniente dal settore giovanile. Maran ha già sfruttato qualche ragazzo fino a questo momento come ricorda Nember: "Credo che il Chievo non debba prescindere dal poter lanciare qualche giovane cresciuto nel settore giovanile. Era qualche anno che questo non accadeva, ma con Rigoni, Seculin, Inglese e Costa c'è stato un arricchimento per la società, per il presidente e per la squadra stessa. E' la dimostrazione che chi viene da sotto può emergere in prima squadra."