Si diceva fosse troppo giovane, fosse stato pagato troppo e che probabilmente non avrebbe retto alle pressioni di uno stadio come Old Trafford. Le prime due affermazioni possono anche essere vere, magari, ma sulla terza Martial ha scelto di smentire tutti sul campo.
Al sito ufficiale del Manchester United il giovanissimo attaccante francese ha rilasciato una lunga intervista in cui ripercorre i suoi primi mesi inglesi. A partire dal suo arrivo: "A spingermi ad accettare il trasferimento al Manchester è stato il mio amico Patrice Evra. Mi son fidato subito delle sue parole perchè lo conosco da tanto tempo. E' cresciuto nel mio stesso quartiere e ha fatto lo stesso mio percorso dal Monaco allo United. Mi ha detto 'è una squadra di campioni, un club dove si avverte veramente l'essenza della parola vittoria'. Ho fatto bene a fidarmi, adesso avverto sulla mia pelle il peso di quelle parole." Paragoni scomodi sono già arrivati, ma Martial ha le idee sui suo idoli calcistici: "Io come Henry? Non vedo tutte queste similitudini, anche se l'accostamento mi lusinga. Sono tre, tuttavia, i calciatori a cui mi ispiro: il primo è mio fratello Johan, gioca per il Troyes ed è stata la voglia di emularlo che mi ha fatto intraprendere la mia carriera nel calcio. Gli altri due sono Ronaldo e Ronaldinho, due vere icone."
Il salto dalla Francia all'Inghilterra, per sua fortuna, è stato in qualche modo attutito da un compagno di squadra in particolare: "Devo dire grazie a Morgan Schneiderlin, è stato lui a tradurmi il contenuto delle prime riunioni e dei primi allenamenti. Poi ho preso lezioni private di inglese e adesso lo capisco abbastanza bene, cercando anche di farmi comprendere dai miei compagni." Fuori dal campo, poi, Martial cerca di non cadere negli eccessi: "Mi piace fare lunghe passeggiate e stare con la mia famiglia. Spesso vado a cena fuori,Fellaini mi ha dato una lista di ristoranti da provare, ho scelto i migliori e adesso non cambio più." Così come non cambia l'emozione di giocare al fianco di uno come Rooney: "In ogni allenamento e in ogni partita c'è sempre qualcosa da imparare da lui. Giocare al suo fianco mi fa sentire più rilassato: vedere giocare Rooney è davvero un qualcosa di fantastico."