La Juventus è di scena allo stadio Marcantonio Bentegodi di Verona contro il Chievo, alla caccia del duplice obiettivo, unito però da un fattore comune: la vittoria. La dodicesima consecutiva in campionato, la decima consecutiva in assoluto. Massimilano Allegri non vuole però sentire parlare di strisce, ma pensa partita dopo partita, disinteressandosi dei numeri e dei record, come spiegato oggi nella tradizionale conferenza stampa della vigilia: "Da qui alla fine mancano 17 partite e non basta vincerne 12, 13, 14, 15 di seguito se poi nelle ultime non facciamo i punti necessari per vincere lo scudetto", ha spiegato.
Una battuta rapida anche sull'avversario e sull'orario: sarà il secondo lunch match dell'anno dopo il 3-2 sul campo del Carpi, sofferto: "Il Chievo corre, pressa e gioca molto bene. Giocando alle 12.30 bisogna svegliarsi subito ed essere pronti per la partita". Sulla formazione, poche indicazioni, solamente qualcuna in difesa: "Bonucci gioca, Chiellini deciderò domani, Caceres ha recuperato, Rugani e Barzagli stanno bene, avere tutti a disposizione è un bene, così come quasi tutta la rosa". Le note negative non mancano, Mandzukic starà fuori un mese e Asamoah tre settimane, ma il mercato non si muoverà, anche perchè Allegri il suo acquisto già ce l'ha in casa: "Il last-minute è Pereyra perchè domani è convocato, una settimana fa pensavo di dargli qualche giorno in più per recuperare ma i progressi in settimana sono stati buoni e domani è a disposizione". Sia interno, sia trequartista, volendo anche da ala, l'argentino offre tante soluzioni tattiche.
"Inutile prendere un attaccante tanto per prenderlo", continua il tecnico spiegando che, nonostante l'infortunio di Mandzukic, il reparto offensivo è a posto. "Nel giro di un mese rientrerà. Morata ha trovato il gol, ha tirato un rigore di grande responsabilità ma era già due settimane che aveva ripreso confidenza con la porta in allenamento. Ora deve tornare a far gol in campionato. Zaza è quello che ha la media più alta, con l'assenza di Mandzukic avendo tre attaccanti c'è più spazio per gli altri".
La rosa completa implica anche una maggior scelta, certo, ma anche delle esclusioni. Allegri vuole tenere alta la tensione: "C'è molta competizione e tutti vogliono giocare, se uno va in campo e non è all'altezza viene sostituito e rischia di non giocare anche quella dopo. Non dobbiamo avere distrazioni, per la prima volta, giocando prima del Napoli, potremmo andare in testa per qualche ora. Bisogna rispettare tutti e pensare alle vittorie che verranno, non a quelle già fatte. Ho dei ragazzi di grande responsabilità, approcceranno bene la partita. Abbiamo tutti obiettivi ben chiari e abbassare la tensione credo sia rischioso".
Sul futuro il tecnico bianconero tende a non sbilanciarsi troppo, anche perchè la testa è da un'altra parte ora, e sottolinea ironizzando che nonostante il contratto in scadenza nel 2017, non ha in mano tutte le decisioni: "Domandate alla società, io ho un contratto, ma se mi esonerano... Bisogna fare dei risultati ma bisogna continuare, bisogna essere concentrati sul campionato, sulla Coppa Italia, dove speriamo di arrivare in finale, e magari anche in Champions".
Chiusura sull'Inter, battuta in Coppa Italia e a -4 in campionato: "In questo momento è punti indietro al Napoli e non è favorita, ma non è tagliata fuori. Mercoledì abbiamo vinto anche per merito della Juventus, non solo per demeriti dell'avversario".