Vincere per escludere l'avversaria dalla lotta scudetto forse in via definitiva, vincere per mettere paura al Napoli davanti e magari agganciarlo o sorpassarlo. L'imperativo per la Juventus nella gara contro la Roma è chiaro: la vittoria consecutiva numero 11 in campionato deve diventare realtà, in una sfida importante e difficile. Lo sa Massimiliano Allegri, che oggi ha parlato nella tradizionale conferenza stampa della vigilia.

"La Roma è ancora candidata a vincere lo scudetto - spiega il tecnico bianconero - ha una rosa importante tecnicamente, ha cambiato l'allenatore e ci sarà una reazione. E' sempre Juventus - Roma e quindi sarà una partita complicata e importante". Secondo Allegri "domani deve essere una bella partita dentro e fuori dal campo", oltre che un crocevia fondamentale per il futuro prossimo: "Fino a questo momento abbiamo ottenuto qualche vittoria ma non obiettivi, se non quello parziale di essere a marzo dentro tutte le competizioni. Bisogna fare un tot di vittorie da qui alla fine sperando che il Napoli molli un po'. La Roma è una squadra in grado di fare un filotto importante".

La Roma al momento si trova a -7, in caso di sconfitta precipiterebbe a -10, situazione in cui si era trovata la Juve di Allegri, in una situazione comunque non paragonabile: "Ci vuole sempre molto equilibrio, quando eravamo indietro di 10-11 punti eravamo in una condizione psicologica diversa, ma nel calcio si fa presto a rovesciare le cose. Dobbiamo pensare a quello che faremo da qui a fine stagione. Il nostro obiettivo è non solo vincere il campionato, ma anche arrivato in finale di Coppa Italia, e abbiamo questo ottavo bellissimo col Bayern con cui abbiamo possibilità di passare. L'importante è esserci, lavoriamo per migliorare singolarmente e di squadra per centrare gli obiettivi. Bisogna essere bravi da qui al 16 maggio a fare un tot di vittorie".

Intanto, col mercato che impazza, Allegri non ha bisogno di acquistare: gli bastano i recuperi, uno su tutti. "Non ho assolutamente paura che le concorrenti facciano acquisti importanti perchè la Juventus ha una rosa importante. Recupereremo Pereyra, che è un acquisto di gennaio, e Lemina sta lavorando". "Barzagli è recuperato, valuterò oggi. Khedira avevo deciso di farlo lavorare tutta la settimana, Evra aveva bisogno di lavorare in funzione della partita di domani", spiega invece riguardo alle scelte diformazione contro i giallorossi.

D'altro canto, nei prossimi 60 giorni i bianconeri giocheranno praticamente di fisso ogni tre giorni, quindi anche i ricambi assumono importanza: "Abbiamo partite ogni tre giorni da qui al 20 marzo, due mesi in cui abbiamo le due col Bayern, l'Inter tre volte, il Napoli, la Roma domani, e chiuderemo questo ciclo col derby il 20 marzo. Da lì ci sarà la difesa finale, con le ultime in 6 di cui 4 in casa e due fuori. I ragazzi mercoledì han fatto una bella partita, anche chi ha giocato meno: Zaza, lo stesso Caceres, che rimane qui..." dice Allegri, mettendo di fatto termine alle voci che parlavano di un addio dell'uruguagio, destinato proprio a Roma.

"Il livello della squadra mi permette di girare diversi giocatori. La scelta dei giocatori è in base alle nostre condizioni, soprattutto in base alle partite che avrò in futuro, abbiamo una serie di partite da vincere. Domani andrà in campo la miglior formazione di partenza, i cambi sono importanti e diventano determinanti, ho giocatori che possono cambiare fino ad ora". 

Tra i tanti, ce n'è uno in particolare capace di girare le partite subentrando: "Cuadrado è cresciuto molto sul piano tattico, fisico e tecnico. Poi devo fare delle scelte. Ha caratteristiche che durante la partita lo rendono molto utile, poi può darsi che domani o mercoledì giochi dall'inizio. L'importante è che stia bene".

Non poteva ovviamente mancare invece una domanda riguardante il futuro, con le sirene inglesi sempre più insistenti: "Il mio pensiero in questo momento è al campionato, alla Coppa Italia e alla Champions. Sono legato alla Juventus fino al 2017 e alla Juventus sto bene, e qui chiudo il discorso. Che effetto mi fa? Normale, quando alleni una grande squadra come la Juventus sei già orgoglioso e fiero. In questo momento c'è il mercato dei giocatori e inizia il giochino del mercato degli allenatori...".