E' sempre difficile fare troppi paragoni fra il passato e il presente, però non è difficile dire che il Milan in cui ha giocato Billy Costacurta era un'altra cosa rispetto a quello attuale. La speranza di tutti i tifosi rossoneri è che presto si possa tornare alle abitudini di quegli anni.

Nel frattempo Costacurta parla alla Gazzetta dello Sport del Milan di Sinisa Mihajlovic, quello di oggi. Da inizio stagione in società si dice che l'obiettivo sia il terzo posto, ma al momento non sembra possibile: "Non vedo il Milan tra le prime tre. Come organico Napoli, Juve, Roma e probabilmente anche Inter sono superiori. E a livello di personalità solo la Roma in questo momento è inferiore. Qual è l’obiettivo credibile? Il quarto o il quinto posto. Ma soprattutto bisogna portare avanti il progetto ideato tempo fa, quando furono presi giocatori giovani e italiani. Gli acquisti di quest’anno sono molto buoni. Con altri due innesti l’anno prossimo si potrà puntare al podio." Due acquisti azzeccati nel prossimo mercato estivo per completare ulteriormente la rosa attuale, solo così, per Costacurta, il Milan potrà puntare alla Champions League. 

Se non altro i rossoneri sono sembrati in ripresa nelle ultime uscite: "Negli ultimi 135’, ossia la ripresa con la Roma e la gara intera con la Fiorentina, mi ha stupito la capacità di restare organizzati e intensi che non era mai emersa con continuità. Finora c’erano stati alti e bassi clamorosi, tante disattenzioni. Ed è normale: quando la squadra non è compatta, emergono maggiormente i difetti individuali. Negli ultimi 135’, invece, il Milan ha fatto bene, direi quasi molto bene. Però non possiamo ancora essere sicuri che sia arrivata la svolta: dopo la vittoria contro la Lazio, ad esempio, ricominciarono i problemi." In attesa di conferme sul fronte risultati, si può dire che qualcuna sia già arrivata con il nuovo modulo: "Il 4-4-2? E’ il modulo più semplice da apprendere. E prevede un’ottima suddivisione dell’impegno e dello spazio. Questo modulo, che magari da alcuni viene visto come troppo elementare, responsabilizza tutti. E ogni giocatore è al posto giusto, tranne forse Honda."

Si parla anche di Sinisa Mihajlovic: "Se Mihajlovic poteva arrivarci prima? C’è stata troppa fretta, in tutto. Ma adesso c’è un senso di squadra, la strada è giusta. Io la vedo come Ancelotti: gli allenatori sono importanti ma non fondamentali. Me la prendo di più con i giocatori: avrebbero potuto esprimersi su questi livelli anche due mesi fa. Sono stati tutti sotto il loro standard: non può essere colpa di Galliani e Mihajlovic. Bertolacci era un nazionale quando è stato acquistato. Per realizzare un progetto ci vuole tempo, ma un po’ ormai ne è passato."