Vicenza e Salernitana sono due realtà accomunate da un campionato sottotono, con pochi inutili squilli e tante rovinose cadute. I biancorossi pagano forse la rosa limitata, mentre i campani potrebbero salvarsi tranquillamente se solo trovassero la loro autonomia tattica. Entrambe le compagini sono reduci da un filotto negativo e sono costrette, quindi, a vincere già dalla prossima esibizione.
Il Vicenza è una squadra che ha segnato poco nel girone di andata, solo ventidue reti rispetto alle ventinove subite. I biancorossi tendono spesso a giocare adottando il 4-3-3 che però non ha finora fruttato: sono solo 7, infatti, le reti del centravanti Raicevic, mentre grande aiuto ai suoi è venuto da Galano, con cinque marcature personali. Di sicuro però il tasso tecnico della squadra è tra i più basso della serie B e, senza innesti di rilievo, sarà dura salvarsi ora che la situazione è più complicata che mai.
La Salernitana invece è forse l'unica formazione che non ha trovato la propria autonomia: i granata hanno giocato con il 4-3-3-, il 4-4-2, il 3-5-2 e mai hanno dimostrato lucidità quando hanno vinto, capitolando al contrario in caso di sconfitta. I campani spesso hanno sofferto il tasso tecnico poco elevato, nonostante l'utilizzo di gente come Gabionetta e Coda. Il vero problema è però la difesa: troppi, infatti, gli errori durante la prima parte di gare, svarioni dilettantistici costate carissimo. Altro gap, i rossi, sintomo di un gioco basato poco sull'organizzazione e molto sull'infruttuoso agonismo. Per salvarsi però ci vuole altro, servono innesti di rilievo ad un'identità tattica definita. Starà quindi alla società capire come raddrizzare una compagine allo sbando e a serio rischio retrocessione.