Quando in estate la dirigenza della Juventus ha scelto di ricostruire la squadra, cedendo alcuni punti cardine e acquistando giocatori interessanti anche in prospettiva e non solo per il presente, in tanti hanno storto il naso, probabilmente in maniera decisamente affrettata. A metà stagione circa però la prospettiva in cui leggere il mercato è totalmente diversa, specialmente in chiave futura. I giovani hanno avuto un buon minutaggio, anche se diverso tra loro. Alcuni sono rimasti, altri se ne sono andati in prestito. I bianconeri però hanno occhi ovunque e monitorano, non solo pensando al presente.

Senza ombra di dubbio il primo nome da citare parlando di giocatori nati dopo il 1991 è Paulo Dybala, 22 anni e già leader tecnico di questa squadra, così come Paul Pogba. Su di loro c'è davvero poco da dire, parla il campo. Vale lo stesso discorso per Alex Sandro e Alvaro Morata, giocatori già di livello internazionale e che rappresentano il patrimonio tecnico e di talento dei bianconeri. Ci piacerebbe poter aggiungere anche Roberto Pereyra a questo folto gruppetto, e si aa chiaro, nessuno mette in dubbio le qualità tecniche e di talento del Tucu, ma per ora gli infortuni lo stanno frenando eccessivamente.

L'ex Udinese va dunque nella categoria dei giocatori quasi pronti ad esplodere, quelli con tanto potenziale ancora non espresso, ma che sono nel contesto giusto. Il primo di tutti questi è Daniele Rugani, classe 1994 e secondo tutti il futuro della retroguardia bianconera (e senza dubbio lo sarà), che per ora non ha messo insieme un buon minutaggio, solo 125, ma ha pazienza e sa aspettare il suo momento, anche perchè davanti ha tre mostri sacri. Discorso simile vale anche per Simone Zaza in avanti, giocatore che piace a tanti per le caratteristiche, ma che lascia anche perplessi diversi appassionati. Per ora gli scettici si devono ricredere: un gol ogni 73 minuti, media da fenomeno.

Occhio di riguardo particolare meritano due prime alternative, o quasi. Parliamo di Stefano Sturaro e di Mario Lemina, entrambi classe 1993, giocatori con caratteristiche simili, abili in interdizione e con potenziale di crescita anche in fase offensiva, aspetto che per ora va migliorato, per entrambi, specialmente per quanto riguarda la visione. Quando mancano Khedira o Marchisio sono loro i primi ad alzarsi dalla panchina, specialmente Sturaro, che sta disputando una gran stagione, mentre Lemina è stato più frenato dagli infortuni. Chi coi piedi già se la cava invece è Vitale, menzionato anche da Allegri in una recente conferenza stampa, ormai aggregato di fisso alla prima squadra e probabilmente prossimo all'esordio in stagione. Anche Audero ormai si allena con la prima squadra, mentre Parodi e Favilli sperano in altre convocazioni per cominciare ad assaporare l'ambiente della prima squadra con più continuità.

Foltissimo il gruppo di giocatori il cui cartellino è di proprietà della Juve ma che sono in prestito in giro per l'Italia, o meglio, per l'Europa. Il duo che meglio promette è per il momento a Cagliari in prestito fino al giugno prossimo, ed è composto da Andrés Tello e da Alberto Cerri. Il primo, colombiano, è un vero e proprio jolly che può giocare quasi ovunque a destra, o anche da interno di centrocampo, mentre il secondo, già più noto, è una punta pura, di fisico. Hanno raccolto 12 e 11 presenze, segnando poco, ma trovando buono spazio, con un girone di ritorno ancora tutto da giocare. Talenti puri, ancora un po' acerbi. Difficilmente l'anno prossimo vestiranno il bianconero.

Decisamente più probabile vedere invece Nicola Leali come vice di Buffon, anche se resta da capire il futuro di Neto. Nel secondo prestito in Serie A dopo quello al Cesena lo scorso anno, il prodotto del settore giovanile del Brescia ha confermato le sue doti tra i pali, nonostante ancora qualche aspetto vada migliorato. Certo, giocare un paio d'anni come vice di Gianluigi Buffon sarebbe una grande iniezione di sicurezza e soprattutto l'opportunità di apprendere da un maestro come l'attuale numero uno è un privilegio per pochi.

Attenzione anche a Donis Josipovic, attaccanti classe 1996 e 1995 che stanno crescendo al Lugano, alla corte di Zeman, uno che con gli attaccanti sa cosa fare. Sono rimasti invece in Serie A Mattiello e Buchel, con destini diversi: il primo continua a soffrire di ripetuti infortuni che lo penalizzano, mentre il secondo sta cercando di ritagliarsi un ruolo da protagonista nell'Empoli di Giampaolo. In B ci sono invece i vari Bunino, Otin, Garcia, Lanini, Rosseti, Schiavone, Beltrame, Spinazzola. E anche nelle altre serie inferiori (e all'estero) la Juve ha tanti giovani di cui detiene il cartellino. Speculazione, alla caccia del talento giusto. La Juve versione 2015/16 guarda anche al futuro.