La Liberia sulla mappa mondiale del calcio ce l'ha messa lui. George Weah è stato un attaccante fenomenale, un mix raro di tenica e forza fisica. Al Milan se lo sono goduti per diversi anni e proprio in rossonero ha addirittura vinto un Pallone d'Oro nel 1995.
A 20 anni di distanza Weah ha parlato al sito ufficiale della Fifa anche di questo argomento: "Sono molto orgoglioso di essere liberiano, amo il paese e la gente. Mi sarebbe piaciuto giocare in Coppa del Mondo, ma ho ottenuto così tanto dalla mia carriera che non ho il diritto di lamentarmi. Quando ho iniziato, il mio sogno era quello di giocare a calcio a livello professionale, non volevo vincere il Pallone d'Oro o Fifa Player of the Year. Giocavo per amore di questo sport. Poi vincere premi è stato molto speciale. Penso che sia stato il riconoscimento per tutto il lavoro che ho fatto nel corso degli anni. Ne sono particolarmente orgoglioso perché penso che sia stato importante per il mio paese."
Quel paese, la Liberia, che Weah non ha dimenticato dopo il suo ritiro, anzi: "Qualunque cosa tu faccia nella vita, devi farlo con impegno e costanza: questo è stato il mio approccio quando giocavo a calcio e questo è il mio approccio oggi che faccio politica. Mi impegno ad aiutare il mio popolo e il mio paese, così come mi impegnavo ad aiutare la mia squadra quando ero un giocatore. Lo sport è importante per la gente, può aiutare le persone. Io sono dove sono oggi grazie al calcio e ora voglio restituire qualcosa alla gente della Liberia."