Allegri ancora una volta ci aveva visto lungo, e bene. Aldilà del distacco dalla vetta, più che dimezzatosi, come auspicava l’ex tecnico del Milan un paio di mesi fa, in conferenza stampa sabato aveva annunciato quella di Carpi come una partita difficile, ricca di insidie, che si sarebbe vinta solo tenendo alta concentrazione e soprattutto responsabilità. La vittoria della Juventus è arrivata, ma è stata un po’ troppo sofferta rispetto alle previsioni, e lo sfogo (giustificato) del tecnico alla rete del 2-3 è già virale sul web.

La partita col Carpi si sviluppa bene, anche se all’inizio sono decisamente troppi gli errori di natura tecnica dei bianconeri, troppi sbagli di misura frutto di un approccio quasi come a sottovalutare l’avversario. E davanti? Due volte la palla si muove da destra a sinistra, due volte si creano occasioni. E ovviamente arriva il gol, quella perla di un giocatore che segna solo gol pesanti, gol decisivi. Prima firma il pareggio, poi la rete che ribalta il risultato e mette la partita in discesa. Ancora una volta le reti si generano dalle fasce, così come ogni occasione.

Fino ad ora Allegri ha ruotato gli esterni a coppie, ma la partita di ieri ha mostrato che in questo tipo di gare, dove la Juve deve essere padrona del campo, anche mettere in campo l’artiglieria pesante (ovvero Cuadrado e Alex Sandro insieme) potrebbe essere un’idea da non sottovalutare, specialmente se là davanti Mario Mandzukic continua su questo ritmo. Due gol diversi, uno di grande tecnica e l’altro da centravanti puro, ma ugualmente importanti e pesanti. Prima doppietta in maglia bianconera, in un momento difficile. Ma ormai lo conosciamo il croato, così come conosciamo le critiche che gli erano state mosse a inizio stagione. Scarso e sopravvalutato. Forse…

Il proverbiale ombrellino nel long drink è di Paul Pogba, tra i migliori in campo ieri per voglia di proporsi e soprattutto concretezza. Ancora una volta serve la palla per l’assist (secondo gol), quell’azione che passa inosservata perché magari non porta punti al fantacalcio, ma che spesso è quasi più importante dell’assist stesso, e chi conosce il basket lo sa bene. Solita palla alle spalle della difesa per il taglio dell’esterno, la scivolata di Letizia aiuta.

Sembra tutto molto sereno, aveva segnato anche Rugani (giustamente annullato per fuorigioco) e la Juve gestisce, soffrendo un po’ troppo ma comunque tenendo palla e giocandola in mezzo al campo. Certo, non una gestione fluida come quella nel derby, anche perché Bonucci pesca una giornata che definire storta potrebbe esser riduttivo e perde fiducia, e il numero 19 è uomo chiave del possesso palla. La fortuna aiuta gli audaci, ovvero il Carpi che continua a crederci, e per poco non arriva lo scherzetto. Conta la vittoria, contano i tre punti, ottenuti con un lunghissimo brivido che percorre la schiena di tutti i tifosi.

A riscattare una giornata non del tutto positiva (ma nemmeno negativa) dei bianconeri ci ha pensato la Lazio, che battendo l’Inter ha riportato gli uomini di Allegri a -3 dalla vetta. Settimana scorsa l’avevamo annunciato: la rincorsa era finita, ora la Juventus è in piena corsa insieme a tutte le altre, è rientrata nel gruppo a metà tappa e ora, prima delle ultime scalate e del possibile arrivo in volata, è probabilmente la più lanciata di tutti. E ancora una volta la profezia del mister che a inizio stagione tanti, troppi volevano lontano dal bianconero, potrebbe avversarsi.