In un’intervista concessa a "La Gazzetta dello Sport", Ronaldinho ha raccontato della sua nuova vita: ora ha tempo per viaggiare e ne approfitta per conoscere paesi differenti, ma c'è sempre la voglia di tornare di nuovo a calcare un campo da calcio: "Quando giochi è solo campo e partita, alberghi, posti che non vedi. In questo momento la mia vita è un’altra, ma otto mesi senza calcio sono già troppi per me. Ho una voglia tremenda di tornare a giocare".
Il brasiliano non dimentica il suo passato con la maglia rossonera e il rapporto che ha vissuto con la dirigenza che lo aveva portato in Italia nell’estate del 2008: "Il presidente Berlusconi è stato come un padre, e anche Galliani. Il Milan è stato davvero speciale, differente da tutti. L’Italia mi manca tantissimo. Mi manca Milano, ma anche Barcellona, e mi manca Parigi. Sono arrivato al PSG che ero un ragazzino, è stato il mio trampolino di lancio, e ora vederlo fra i club più forti del mondo mi dà grande gioia".
Sulla sua cessione al Flamengo nel gennaio 2011: "Avevo avuto la possibilità di giocare nella squadra che sognavo: il Flamengo. Avevo la possibilità di giocare la Copa Libertadores, non potevo perderla. È stato tutto molto rapido. Non sono pentito perché la vita è così. Col Flamengo ho vissuto sette mesi meravigliosi senza perdere una partita, è l’unica volta che ho avuto questa fortuna in un club. Eravamo diventati gli Invinctos. Ne è valsa la pena".