Settima sinfonia. La Juventus non si ferma e in Emilia raccoglie bottino pieno, al cospetto di un volenteroso Carpi. 2-3, nel segno di Mandzukic e di una gestione non lineare della partita. Tre lunghezze dividono i bianconeri dall'Inter, in attesa del posticipo di San Siro che chiude la giornata n.17. 

Allegri commenta, nel dopo-gara, l'importanza dell'affermazione odierna, utile per accorciare ulteriormente la classifica. 

"Era importante vincere oggi, anzitutto perché ci ha momentaneamente permesso di balzare al secondo posto, e poi per non staccarsi dalle altre e consolidare la classifica"

Rischioso il calo di tensione emerso nei minuti conclusivi. L'autogol di Bonucci e il pericolo-Lollo, due campanelli d'allarme da non sottovalutare. A sottolineare l'assunto, la feroce reazione del tecnico. Signora leggera, priva del suo naturale killer-istinct, di quel quid che contraddistingue le grandi squadre. 

"Fino a 5 minuti dalla fine avevamo fatto bene, poi la stavamo combinando combinata grossa, ma è andata bene e ci deve servire a crescere: quando l'avversario è in difficoltà va annientato, oggi invece lo abbiamo rimesso in pista. Una lezione di cui ci ricorderemo per partire bene all'inizio del 2016"

In chiusura, Allegri riprende il paragone di Mancini e associa Inter e Juventus - al momento in prima fila per il titolo - a due vetture. Dal Mancini attento a moderare ogni parola per non alzare eccessivamente l'asticella al realista Allegri. Il mentore bianconero cita numeri e risultati e pone sullo stesso piano le due squadre. 

"Sono due macchine sullo stesso livello, entrambe ben attrezzate. Loro adesso stanno andando più forte perché sono davanti: ricordo che noi abbiamo fatto 7 vittorie di fila e recuperato tanti punti alle altre squadre, ma solo 3 all'inter, che sta facendo un campionato straordinario...".