Ed ora provate a chiamarla provinciale, se ne avete il coraggio. Il Sassuolo non ci sta più ad essere etichettato come rosa il cui obiettivo è l'esclusiva salvezza e, farlo anche dopo un inizio campionato del genere, sarebbe da ipocriti. La prestazione di ieri sera, infatti, ha mostrato una squadra bella da vedere, offensiva e con un calcio verticale, capace di tagliare in due le difese avversarie grazie anche agli interpreti dell'attacco. Il dominio sulla Samp è stato solo l'ultima di una lunga serie di performance d'alta scuola dei romagnoli, ora sesti e rilanciati verso più nobili piazzamenti.
"Sono molto soddisfatto dei miei ragazzi- ha chiosato un gongolante Di Francesco- ora però non montiamoci la testa". Solite parole, insomma, che però sottolineano ancora di più l'impresa che vede protagonista questa rosa, guidata a livello societario da un colosso economico quale Giorgio Squinzi, a capo di Confindustria. Da sapiente uomo che vive di economia, infatti, Squinzi ha saputo gestire i propri giocatori con un mercato equilibrato, vendendo i pezzi pregiati a caro prezzo (Zaza 18 milioni) e rifiutando ben undici milioni per Vrsaljiko, non di certo spiccioli.
I meriti tattici, invece, vanno tutti a Di Francesco, abile a proporre un modulo offensivo (il 4-3-3) ma con interpreti laterali bravi a ripiegare in fase di copertura, ripartendo velocemente una volta conquistata la palla. Geniale, poi, la giostra dei cambi a metà gara, quando ad uscire sono proprio gli attaccanti. Ciò fa quindi capire l'importanza del pacchetto offensivo, vero mastro burattinaio di un gioco dispendioso ma che, per essere decisivo, deve essere sempre espresso al massimo dell'intensità. La prossima gara sarà con il Torino, vero e proprio esame per capire dove potrà arrivare questa bellissima realtà tinta di nero...verde.