"Poche parole, tanti fatti", sembra essere questa la linea da seguire in casa Roma, dopo la crisi apertasi con il Barcellona e continuata poi in modo evidente anche in campionato, contro l’Atalanta. Ora però basta: Rudi Garcia ha voglia di uscire il prima possibile dallo stretto cunicolo in cui si è cacciato, e per farlo si affida esclusivamente al campo ed ai risultati. Ecco allora che, alla vigilia di Torino-Roma, la tradizionale conferenza diventa quasi un fastidio, una forzata esposizione mediatica a cui invece il tecnico francese farebbe volentieri a meno in questo momento. Ed ecco anche spiegati i soli 5 minuti e 37 secondi dell’intera conferenza stampa di oggi: "Come uscire da questa situazione? Se ne esce lavorando durissimo, come abbiamo fatto anche domenica, e facendo un risultato subito".

Garcia non ha proprio voglia del chiacchiericcio di cui la Capitale è maestra, soprattutto quando le cose non vanno come sperato. Ecco allora che la notizia della cena di gruppo a cui hanno preso parte i giocatori nei giorni scorsi viene quindi vista in una chiave di lettura assolutamente positiva dal tecnico: "E’ un segnale molto positivo, è una prova di unità. E’ una cosa che dà coesione, aiuta ad essere uniti. Solo così torneremo ad avere dei risultati subito". Garcia non ha voglia di soffermarsi troppo neanche sulle condizioni dei singoli: "Noi consideriamo solo la partita di domani, in cui daremo tutto. Gervinho e Castan? Sono pronti. Ci mancano ancora 2 attaccanti (ossia Totti e Salah) e poi abbiamo Maicon che è squalificato, oltre agli infortunati di lungo corso. Ma per il resto hanno recuperato tutti. La condizione di Leandro? E’ migliorato tanto, ma lo sapevo: non si esce da una cosa così particolare tornando subito al 100%. Castan è motivato e piano piano sta tornando ai suoi migliori livelli. Con l’Atalanta non è stato né meglio, né peggio degli altri. Abbiamo fatto tutti una brutta gara e da lui non mi aspetto di più che dagli altri. L’importante è che dobbiamo avere la testa al 100% sulla partita di domani. Non è vero poi che i giocatori si allenino controvoglia: se non c’è il culto del lavoro, non si arriva per 2 anni di seguito secondi in serie A… Nel nostro gruppo abbiamo grandi campioni e grandi uomini, non si diventa campioni del mondo per caso… In questo spogliatoio le leadership non mancano, mi affido ai giocatori con più esperienza". 

Rudi lascia aperto poi il nodo-portieri: chi è il titolare, Szczesny o De Sanctis? "Domenica ci sarà un portiere in porta. Abbiamo 2 portieri forti con esperienza ed ho totale fiducia in entrambi. Sappiamo che dobbiamo essere tutti al nostro miglior livello, per tornare a fare subito risultato. Non c’è una scelta particolare". Il tecnico giallorosso non crede che sia questo il momento giusto per far rifiatare gli onnipresenti Digne e Florenzi, né che sulle fasce difensive si stia un po’ con gli uomini contati: "Non penso che la coperta in difesa sia corta. Digne e Florenzi hanno fatto bene in queste gare, Alessandro poi ci può dare una mano in molti ruoli diversi. Non vedo per loro segni di stanchezza: stanno bene. Io faccio giocare quelli che mi danno più sicurezza. E poi non sono io che decido chi far giocare e chi no, ma sono loro, i giocatori, che mi spingono con le loro prestazioni, soprattutto in allenamento, a farli entrare in campo". Rudi Garcia conclude la sua brevissima conferenza stampa con un monito per i suoi ragazzi: "Dobbiamo essere combattivi e pericolosi in attacco, facendo meglio sul piano difensivo in generale".