Paulo Sousa, nella giornata di ieri, ha parlato ai microfoni di calciomercato.com ​analizzando l'ottimo avvio di stagione della sua Fiorentina: "Non penso a quello che non ha funzionato. Semplicemente, vista la grande disponibilità dei ragazzi, mi sarebbe piaciuto avere ancora più tempo da dedicare agli allenamenti. Dopo Moena il calendario delle partite è stato incalzante e abbiamo dovuto dosare bene tempi di allenamento e di recupero.  Ho visto sin dal primo giorno la grande predisposizione dei miei giocatori al lavoro. Questa attitudine comune fa crescere il gruppo, si riflette poi in ogni cosa che facciamo e ti da non solo la sicurezza ma la voglia di affrontare tutti gli impegni. I risultati sono proprio il frutto del lavoro insieme con una logica di squadra e di gruppo che viene sempre prima di ogni individualità. Rappresenta le fondamenta su cui possiamo poi esprimerci tutti al nostro migliore livello".

​Andando poi ad analizzare il sorprendente avvio di stagione di Kalinic e Vecino: "Nikola è un ragazzo che avevo notato già ai tempi in cui allenavo in Inghilterra e le sue qualità, potenzialità e caratteristiche erano per me molto importanti. Poi il passaggio al Blackburn con aspettative immediate era arrivato forse troppo Presto. Accade poi che qualche volta in questo mondo si finisca altrettanto rapidamente ai margini dei campionati primari. Io ho continuato a seguirlo. Per Vecino come altri nostri giocatori non credo si sia trattato di un sacrificio, tutt’altro. Ha dimostrato sin dai primi giorni di possedere ampi margini di miglioramento e grandissime potenzialità ancora da esprimere. Credo sia fondamentale anche per la società, a lui come ad altri nostri giocatori, permettere di raggiungere il momento di maggior rendimento e valore".

​Il discorso poi si sposta sull'argomento che appare come un sogno ad occhi aperti, lo Scudetto: "Abbiamo la fortuna di vivere e lavorare completamenti immersi nella nostra passione che è il calcio. Lavoriamo per divertirci e fare divertire. I tifosi, soprattutto i nostri, ci mettono tutto il loro entusiasmo che davvero qui a Firenze è qualcosa di veramente speciale. Mi sembra il minimo che tutti questi sentimenti vengano indirizzati verso il piacere e la gioia di giocare bene. E possibilmente vincere avvicinandoci il più possibile a traguardi e soddisfazioni importanti cercando di superarci e dare il massimo senza limiti. Dopodiché ho sempre parlato di giusto realismo ma la passione deve essere una spinta importante per tutti noi".​​ Passione frutto dei risultati che, a loro volta, sono frutto di un grande lavoro dietro le quinte: "Io ed il mio staff curiamo molti aspetti che inevitabilmente richiedono molte ore di lavoro e di preparazione che vanno ben oltre gli orari dell’allenamento vero e proprio. Come per i giocatori anche per me il recupero soprattutto mentale è fondamentale. In questa prima fase con tutte queste partite e viaggi lo è ancora di più. Per me è semplice: mi piace riposare in famiglia magari immerso nella natura, leggendo e passeggiando con i miei cani". Infine una battuta sulla famiglia Della Valle: ​"La Fiorentina ritengo abbia la grandissima fortuna di avere alle spalle una proprietà solida e seria, e questo insieme alla passione della città, è un elemento fondamentale per il futuro del club. Io cerco di mettere a disposizione della proprietà e della dirigenza, tutte le idee e il mio lavoro che possa aiutare a far crescere la cultura e la pianificazione sportiva del club. A gennaio la società sa cosa deve fare per cercare di consolidare la squadra e darci la possibilità di continuare sulla nostra strada con la massima competitività possibile".