Stefano Colantuono e l'Atalanta, un binomio indissolubile, sette anni, 261 presenze in panchina, storia che tocca corde emozionali, trascende l'aspetto di campo. Storia interrotta, lo scorso marzo, dopo la caduta interna con la Sampdoria, la quarta consecutiva in campionato. La società congeda il tecnico e si affida al navigato Reja, Colantuono riparte poco dopo, da Udine.
Questa sera, in Coppa Italia, il passato ritorna e al Friuli arriva proprio l'Atalanta, momento perfetto per sfogliare l'album dei ricordi. Due squadre in salute: l'Udinese imbocca il rettilineo di Coppa dopo il lungo respiro di A, successi salutari con Sampdoria e Chievo, mentre l'Atalanta si gode lo smacco alla Roma, all'Olimpico.
Notte di Tim Cup, ampio spazio quindi al turnover. Nell'Udinese, tra i pali il giovanissimo Meret, con Domizzi a guidare la difesa a tre e Pasquale sul centro-sinistra, nelle vesti di marcatore adattato. Piris completa il pacchetto dietro. Lodi siede in panchina, regia affidata a Pontisso, con Bruno Fernandes e Marquinho mezzali, sull'esterno Widmer e Adnan. Di Natale affianca Perica davanti. Totò, decisivo nel finale con il Chievo, parte avanti rispetto a Thereau e Aguirre.
Reja deve fronteggiare alcune defezioni, specie nel comparto di centrocampo. Migliaccio - frattura del setto nasale - è out, spazio quindi alla linea titolare, con Grassi - squalificato nel week-end - e Cigarini ai lati di De Roon. Bassi difende la porta, retroguardia composta da Conti, Stendardo, Cherubin e Brivio. Al centro dell'attacco - con Pinilla fuori per infortunio e Denis a riposo - occasione per Monachello. D'Alessandro e Estigarribia a ispirare il giovane talento azzurro. Reja, almeno inizialmente, rinuncia anche a Gomez.
Fischio d'inizio alle ore 21, dirige il Signor Pinzani.