Bello, bellissimo il Crotone ammirato ieri sera a san Siro: una formazione ben messa in campo, rapida e dalla mentalità vincente. Ormai non si hanno più dubbi, gli squali sono una corazzata attrezzata per la promozione diretta. È vero, il Milan di ieri era pur sempre la versione B, ma sarebbe ingeneroso togliere meriti a mister Juric e ad una squadra comunque priva di ben sei titolari in vista del big match di sabato con il Cesena, quarto in serie B. Il 3-4-3 di matrice ‘gasperiniana’ funziona a meraviglia, portando cinque uomini in fase d’attacco e diventando un più coperto 4-4-2 quando invece bisogna difendersi. Ottimo, poi, il lavoro di Martella e Barberis, i migliori per il Crotone, eccellenti nel riproporsi puntuali sia avanti che dietro. Unica nota stonata nella notte dei sogni, l’infortunio di Palladino dopo soli trenta minuti, l’ennesimo per un giocatore troppo speso frenato dal suo fisico.

Che gli ospiti fossero in palla, lo capisce bene Abbiati, costretto agli straordinari su Torromino. Il Crotone è ovunque: si chiude bene e riparte con ordine, gioca a memoria riuscendo a colmare con l’abnegazione tattica il notevole gap con l’undici rossonero. Gli squali sono indomiti, sanno di non aver nulla da perdere e sfiorano più volte il pari con Budimir, per nulla demoralizzati dal vantaggio avversario firmato Luiz Adriano. Il Crotone resisterà fino al primo tempo supplementare, quando sarà Bonaventura a siglare il temporaneo 2-1 (il match terminerà per 3-1, ndr). “Non eravamo qui per sognare- chiosa a fine gara Juric- ma per vincere. Sono comunque contento dei miei ragazzi e della prestazione di chi ha giocato meno”. Parole simboliche da parte di un allenatore che non accetta la sconfitta ma che di certo sarà orgoglioso di una gara del genere da parte dei suoi.

Meno felice, nonostante la vittoria, Sinisa Mihajlovic, soprattutto a causa della contestazione della Nord a fine novanta minuti. “Non so perché se ne siano andati- dice distaccato- forse avevano freddo. Non capisco però come mai quando vinciamo ci accusano di giocare male mentre ad altre squadre ciò non succede”. In effetti la contestazione dei tifosi appare leggermente forzata, considerando il risultato finale. Di sicuro pareggiare in casa con una formazione che milita in una lega inferiore non è di certo un vanto, ma sarebbe opportuno però considerare il risultato di una formazione che solo da poco si sta ritrovando, dando al mister il tempo di plasmare il Milan per farlo ritornare grande.