Nella sfida noiosa ed opaca di sabato sera tra Juventus e Milan, lontana parente delle avvincenti sfide degli anni passati, è emersa a tutto tondo la stella di Paulo Dybala. Non è un mistero che l’argentino sia ormai diventato a pieno merito il leader dell’attacco bianconero. Arrivato a Torino per raccogliere l’eredità di un certo Carlos Alberto Tevez, non si è fatto sovrastare dalle altissime aspettative e con il passare delle settimane, complice un minutaggio sempre più elevato, ha trovato sicurezza e convinzione, risultando il top scorer in campionato della Juventus. Le panchine iniziali, che a molti avevano fatto storcere il naso, sono ormai superate. Gli ottanta minuti giocati sabato sera contro il Milan e la rete con cui ha trafitto Donnarumma hanno convinto tutti: se le cose continueranno così, la Joya potrà prendersi sulle spalle la squadra. Mica male se il ragazzo in questione ha solo 22 anni.
Non è un caso che per Dybala il momento propizio per andare a segno siano gli ultimi dieci minuti di gara. Infatti tre gol su sei sono arrivati nel periodo compreso tra il 76’ ed il 90’: stiamo parlando infatti delle sfide contro Roma (persa 2-1), Chievo (pareggiata 1-1) ed Empoli (vinta 3-1). In realtà ci sarebbe anche una quarta marcatura, ovvero quella in Supercoppa Italiana contro la Lazio, dove Dybala ha messo a segno il gol del definitivo 2-0. Due gol invece segnati nell’intervallo di tempo che va dal 50’ al 70’ minuto: contro il Bologna, e sabato sera contro i rivali rossoneri. L’unico gol segnato nella prima frazione di gioco corrisponde a quello del momentaneo 1-0 contro l’Atalanta. Dopo aver snocciolato numeri e statistiche è palese il dato che vede un Dybala più agguerrito nella seconda parte di gara, una grossa influenza ha il fatto che in molte partite sia subentrato a sfida iniziata, e con ciò ci ricolleghiamo alla “questione panchine” di cui abbiamo parlato in precedenza.
Non ci sono dubbi, quando la Joya vede il Milan, in automatico, vede la porta. Già lo scorso anno era successo, sia nella sfida d’andata che in quella di ritorno, anche nella prima allo Stadium contro la banda Mihailovic il baby argentino non ha perdonato. La vittoria contro i rossoneri, ed il gol di Dybala, messo in proporzione alla bruttezza della partita, vale davvero oro. Grazie a lui la Juventus si rimette in posta per la zona Champions League, ma la strada da percorrere è ancora lunghissima. La concorrenza, rappresentata da Inter, Napoli ed un po’ più giù la Fiorentina, è davvero agguerrita.