Il Frosinone si avvicina all'appuntamento domenicale in punta di piedi. Nel posticipo della giornata n.13, visita a San Siro, di fronte l'Inter capolista. La classifica, al momento, vede gli ospiti in terz'ultima posizione, a un'incollatura da Bologna e Udinese. La salvezza passa da un progresso in trasferta, difficile però chiedere troppo a una gara al via dal pronostico chiuso. Nell'ultima uscita, al Matusa, pari con il Genoa, 2-2. Gakpè, al 75', spegne l'urlo del Frosinone, spinto avanti da Diakitè.
A introdurre il prossimo impegno, è Paolo Sammarco, esperto centrocampista giunto al Frosinone nel gennaio 2015. Un passato tra Sampdoria e Chievo, con puntate a Udine, Cesena e Spezia, dopo l'inizio di carriera in rossonero. In stagione, per Sammarco, sette presenze e un gol, di fronte al Carpi.
Il 32enne di Como evidenzia le difficoltà di una sfida contro una squadra di prima fascia. Il Frosinone non parte battuto, ma deve sfruttare possibili errori dell'Inter per ribaltare l'iniziale scritto.
“Stiamo facendo esperienza insieme in Serie A. A San Siro non so se sarò titolare. Iniziamo a preparare la partita oggi. Loro sono fisici, tra le migliori squadre del campionato. Segnano poco, ma sono sempre pericolosissimi. E’ chiaro che per fare punti abbiamo bisogno che l’Inter faccia una prestazione al di sotto dei propri standard”.
L'obiettivo da raggiungere - permanenza nella massima serie - non è semplice, occorre crescere con continuità, assorbire rapidamente le "richieste" della A. Si gioca a un tavolo con più partecipanti, l'esito è incerto, il responso solo al tramonto del campionato.
“Credere di poterci salvare con 5-6 giornate di anticipo è avventato. Ce la metteremo tutta per farlo, ma è molto più probabile che ci ritroveremo a lottare fino alla fine con altre 3-4 squadre. Quasi tutti i nostri giocatori non hanno mai giocato in Serie A prima di quest’anno e si è visto all’inizio del campionato. Essere al passo con le altre è già una cosa importante”