"Non è importante essere primi, ma essere consapevoli delle nostre qualità, di giocare in una squadra forte, convinti che con questa generazione si potrà vincere".

E' un Radja Nainggolan visibilmente carico quello che si presenta alla sfida amichevole di stasera tra Italia e Belgio. Il centrocampista belga, dopo il trasferimento dal Cagliari alla Roma, ha conquistato prima la mediana capitolina, per poi diventare un titolare fisso di quella delle Furie Rosse. In vista dell'Europeo che si giocherà in Francia nella prossima estate, il mediano crede fermamente nelle possibilità di titolo della sua Nazionale ed ai microfoni di Rai Sport (in un estratto pubblicato dall'edizione di Repubblica) analizza i motivi della sua convinzione. 

"Senza guardare i nomi di chi è in squadra. Crediamo nella possibilità di vincere gli Europei. Germania e Spagna restano le favorite, ma sono convinto che anche noi potremo dire la nostra". 

Inevitabile il passaggio che riguarda anche l'Italia, nazione che lo ha accudito e lo ha fatto prima crescere poi affermare come uno dei centrocampisti più forti e completi del lotto continentale e non solo. Nainggolan parla così della Nazionale di Conte, sempre ostica da affrontare. 

"L'Italia? È un'avversaria tosta: tatticamente non sbaglia mai niente, è molto preparata e può mettere in difficoltà chiunque, ma non la vedo come una squadra vincente".

Infine, l'ex Cagliari torna sull'annosa questione che lo ha tenuto lontano dalla Nazionale del suo paese per molto tempo. Nainggolan ha lasciato il Belgio da piccolo, per passare al Piacenza a soli 17 anni, senza mai giocare nel calcio dei professionisti del suo paese natio. Tuttavia, dopo le ultime prestazioni, Radja si è ripreso il posto in Nazionale che gli spettava. 

"Rappresentare il proprio Paese è importante. Qui ci sono tanti stranieri, è vero, ma io sono nato e cresciuto in Belgio: mi sento belga al 100%, ho fatto la trafila nelle giovanili e per me è sempre stato un motivo d'orgoglio".