Sogni che stuzzicano la mente e rischiano di alterare la realtà. Situazioni inattese che trascinano in un'onda di emozioni e pressioni. Al Mapei Stadium, il Sassuolo volge lo sguardo verso l'alto, una lunghezza divide l'undici di casa dal Milan titubante di Mihajlovic, scenari intriganti si aprono al cospetto di Di Francesco. Raccogliere tre punti per salire, in solitaria, alle spalle del gruppetto che guida a braccetto la massima serie.
Sul fronte opposto, nell'altra metà campo, non si parla di sogni da tempo. L'incubo della categoria superiore è tremendamente reale e l'entusiasmo da matricola va a cozzare con le esigenze di un campionato difficile e con le scelte di una società non sempre all'altezza. Castori - Sannino - Castori, ribaltone e ritorno, un'ammissione di colpa, un errore pesante che va ad inficiare il cammino del gruppo. Si riparte oggi, con il tecnico della promozione, l'artefice del miracolo Carpi.
Sei punti, un sol successo all'attivo, non c'è tempo per interrogativi e parole, il campo richiede da subito l'attenzione massima. In trasferta la prima fermata del Castori-bis, a casa di una piccola con ambizioni da grande.
Di Francesco, reduce dal pari senza reti del Friuli, intuisce la mano tesa del calendario, ma conosce le insidie della gara. Da qui, l'attenzione nel preparare la sfida di quest'oggi. Nel Sassuolo, assenti Cannavaro, Terranova e Floro Flores. Il modulo è il consueto, la forza della squadra poggia sulla qualità del comparto d'attacco. Sansone e Berardi, frecce esterne pronte a creare superiorità e spaccare l'altrui difesa. Ballottaggio, al centro della manovra offensiva, tra Defrel - favorito - e Falcinelli. In mediana, Magnanelli perno centrale, con mezzali Missiroli e Biondini (Pellegrini l'alternativa). Davanti a Consigli, difesa guidata da Acerbi, con Ariaudo a chiudere la cerniera di mezzo. A sinistra Peluso, a destra Vrsaljko.
Carpi che affronta la gara di Reggio con circospezione. Castori non nasconde le difficoltà attuali e sceglie partita di ripartenza per non esporsi alle folate nero-verdi. 4-4-1-1, con Matos terminale ultimo. A supporto del giovane talento, Lollo. Due linee a quattro proteggono la porta di Benussi. Zaccardo prende l'out di destra, con Gabriel Silva sul fronte opposto, al centro Gagliolo e Romagnoli. A centrocampo, spazio all'estro di Di Gaudio, Bianco e Marrone a dividersi compiti di costruzione e intedizione, Letizia a cucire l'undici. L'opzione più offensiva vede invece Lasagna come partner di Matos e l'esclusione di uno tra Lollo e Marrone, con passaggio al 4-4-2.